Percorsi ben strutturati, interdisciplinari, caratterizzati da un approccio cooperativo e attivo degli studenti, possono costituire la chiave di volta per introdurre pillole di buona salute nella scuola e, di riflesso, nella collettività. Cercherò di fornire esempi e spunti partendo dalla mia esperienza di insegnamento.
1 FACCIAMO LA SPESA
Una buona base di partenza può essere costituita dall'attività "Facciamo la spesa". Ho individuato con i miei alunni 10 prodotti alimentari e chiesto di contribuire con 5 euro a testa.
Ogni gruppo di ragazzi avrebbe dovuto tenere presente un criterio diverso per la scelta: i prodotti più economici, quelli più ecologici (quindi attenzione agli imballaggi e alla provenienza), quelli più salutari (biologici, freschi, privi di additivi). Oppure quelli equo-solidali e quelli con un alto contenuto di giustizia sociale (prodotti in terre confiscate alle mafie o con inserimento di lavoratori svantaggiati).
Si effettuava la spesa in diversi tipi di negozi: il supermercato di qualità, il discount, il negozio di quartiere, il mercato, il negozio equo-solidale, il negozio bio.
Al termine si compilavano schede, anche con l’utilizzo di fogli di calcolo, per approfondire aspetti matematici legati alle percentuali, alle proporzioni, confrontando, ad esempio, i prezzi al kg. Poi si ricavavano dalle etichette i valori nutrizionali, compilando schede sul contenuto in calorie, proteine, carboidrati, grassi. Quindi, ci si occupava anche della provenienza, delle marche, della sostenibilità degli imballaggi. L’attività però non finiva qui perché ogni gruppo era invitato a proporre ricette per prima colazione, pranzo e cena usando solo quei dieci prodotti, realizzandole a casa e “propinandole” ai familiari.
2 LO SPUNTINO DI METÀ MATTINATA
Un’altra interessante attività che ho sperimentato e che può essere facilmente esportata in tutte le realtà scolastiche riguarda lo spuntino di metà mattina a scuola. Avevo introdotto sperimentalmente nelle mie classi una merenda per l’intervallo organizzata in questo modo: un giorno frutta, un altro verdura, un altro ancora una barretta del commercio equo-solidale, infine torte fatte in casa dagli alunni. Era stato interessante scoprire come nei Paesi nordici fosse diffusa l’abitudine di sgranocchiare finocchi, sedano o carote invece che patatine e i ragazzi avevano aderito con curiosità sentendosi tutti un po’... finlandesi!
Le barrette del commercio equo-solidale le procuravo io nell’apposito negozio e avevo invitato a scuola i responsabili della cooperativa per parlare ai ragazzi. Per quanto riguarda le torte fatte in casa, preparate a turno dagli alunni, era nato il progetto cakemeter: cercare un metodo per suddividere in fette uguali una torta, qualsiasi fosse il numero di fette. Erano entrate in gioco la geometria con gli angoli e il goniometro per misurarli, l’aritmetica con le considerazioni su tutti i possibili divisori dell’angolo giro. E alla fine era nato, con soddisfazione di tutti, il kit del cakemeter... fette perfette!
Ci si era persino avventurati, essendo gli alunni orgogliosi dell’invenzione, nell’approfondimento delle procedure per i brevetti. È chiaro che in attività di questo genere entrano in gioco varie discipline, come ad esempio: Geografia, Storia, Matematica, Tecnologia, Lettere.
3 GIOCHI DI DISEGUAGLIANZE
È possibile anche affrontare in modo attivo la tematica del PIL e della disuguaglianza nella distribuzione delle risorse mondiali a cominciare da quelle alimentari ed energetiche con un interessante gioco di ruolo.
Anche l’inglese, il francese e altre eventuali lingue comunitarie studiate possono essere utilmente impiegate.
Avevamo suddiviso gli alunni in gruppi e ognuno di essi aveva ricevuto la bandierina di uno Stato. Gli Stati erano scelti in modo che fossero rappresentati quelli con un PIL pro capite elevato, altri con un PIL medio e infine Stati poveri con PIL basso. Ci si trasferiva nella cucina didattica per preparare pizze, torte, biscotti. Quindi si tornava nell’aula e gli studenti erano pronti a gustarsi le prelibatezze ma qui c’era la sorpresa. I ragazzi avrebbero ricevuto il cibo in quantità proporzionale al PIL pro capite. Se agli alunni “svizzeri” spettavano belle fette di pizza e torta ai poveri “congolesi” solo miseri quadratini grandi 20 volte meno!
Dopo avere toccato sulla loro pelle, e sui loro stomaci, l’ingiusta distribuzione ecco che alla fine si notava il grande spreco alimentare dei paesi ricchi che naturalmente non erano neppure riusciti a consumare tutta la gran quantità di alimenti a loro disposizione. Naturalmente l’assegnazione iniziale delle bandierine era a sorteggio perché nascere da una parte o dall’altra del mondo è solo questione di fortuna. Ovviamente un’attività del genere prosegue poi, una volta creato lo stimolo emozionale, con meta-riflessioni e approfondimenti di vario genere.
4 GEOLOGIA PASTICCIERA
Con un po’ di creatività si può trasformare la comune geologia in geologia pasticciera. Dopo aver fatto pratica nel riconoscimento anche sul campo delle principali rocce del territorio e aver frequentato l’annuale laboratorio di cucina dedicato alle torte, i miei alunni erano pronti per un approccio alla geologia particolarmente... dolce.
Si è realizzato un video di pochi minuti per partecipare al concorso internazionale “On the Rocks” della Società Geologica Italiana. Si intendeva fare un parallelo tra quel che accade nel cuore del pianeta ma anche sulla sua superficie dove moltissime rocce diverse si formano a partire da un numero tutto sommato limitato di elementi chimici, e l’arte del pasticcere capace di realizzare una moltitudine di torte differenti a partire da farina, uova, zucchero, latte, burro e poco altro. Si è messo in luce come in cucina e nella litosfera la differenza la facciano le molte variabili chimico-fisiche alla base sia della formazione di rocce sia della realizzazione di torte.
E così una torta marmorizzata è stata il modello perfetto per rappresentare le rocce magmatiche intrusive, i bignè come alter ego di rocce magmatiche effusive come la pomice. Una millefoglie alla crema è stata accostata alle rocce metamorfiche e un bel pan di Spagna a strati riempiti di crema è stato il modello delle rocce sedimentarie. Non solo, con la geologia pasticciera si sono rappresentati anche fenomeni come la tettonica a zolle, l’erosione e gli inselberg (rilievi isolati a causa dell’erosione). Così nel settembre 2018 eravamo volati all’Università di Catania a ricevere il primo premio nella categoria “Geologiovani”.
5 IL GRUPPO ALPINISTICO SCOLASTICO
Per passare alla seconda componente della buona salute, ovvero il movimento, una bella possibilità che ho sperimentato per invogliare i ragazzi al movimento e alla scoperta dell’ambiente è stata la costituzione di uno specifico Gruppo Alpinistico Scolastico, il GAS.
Il GAS intitolato all’alpinista, astrofisico e accompagnatore di alpinismo giovanile milanese Marcello Meroni è nato nel 2012 per iniziativa mia e di una collega di educazione fisica. Entrambi eravamo soci CAI per cui questo gruppo è nato in collaborazione con la locale sezione del Club Alpino. I ragazzi del GAS hanno cominciato a svolgere escursioni in orario scolastico, ma anche la domenica e nel periodo estivo con trekking anche impegnativi di più giorni.
Siamo andati a tappe fino ai piedi del Monte Bianco partendo direttamente da scuola; oppure siamo partiti da un campo per prigionieri alleati della pianura biellese per percorrere un trail of freedom di 100 km fino al confine svizzero del Passo del Moro. Insomma un bel modo per fare movimento, fare gruppo e fare scuola sul campo: Scienze, Storia, Geografia e tanto altro, in modo vivo e attivo. Ma se ci si trova lontano dalle montagne e magari in città si può comunque organizzare un GES, Gruppo Escursionistico Scolastico, alla scoperta degli ambienti urbani o campestri a piedi. E ovviamente se ci si trova al mare sarà un GMS...Gruppo Marino Scolastico.
6 LA BANDA VEGETALE
Per quanto riguarda l’Educazione musicale ho accennato alla bella esperienza di abbinamento del laboratorio di cucina rinascimentale con uno di musica rinascimentale (vedi idea di lezione sui laboratori di cucina). Ma è possibile addirittura spingersi oltre usando una serie di verdure come veri strumenti musicali. Si può vedere nella foto la Vegetable Rock Band della mia scuola in azione con finocchiofoni, zucche trombetta, porri battenti, flauti carotati e altro ancora.
7 Anche Arte ovviamente può dire la propria. A scuola abbiamo interpretato in maniera creativa la piramide alimentare e apparecchiato una bella tavola utilizzando solo verdura. Poi naturalmente ci si può immergere nei dipinti che arcimboldescamente hanno percorso la storia dell’arte avendo al centro alimenti vari.
8 Infine, Educazione religiosa: basti pensare ad esempio ai webinar promossi dal Vaticano nel mese di maggio dal titolo “Cibo per la vita, giustizia alimentare, cibo per tutti”. Conosciamo bene la sensibilità di Papa Francesco per i temi legati alla giustizia sociale, compresi quelli che passano per il cibo.