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Relax in vacanza: i 10 consigli agli insegnanti per staccare la spina

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Relax in vacanza: i 10 consigli agli insegnanti per staccare la spina
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Dieci proposte per aiutare gli insegnanti a staccare la spina per rigenerarsi ed arrivare a settembre ancora più performanti

Adesso è davvero finita. Almeno per i docenti dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado. Fatto l’ultimo collegio docenti (che nella maggior parte degli istituti si svolge il 30 giugno, giorno più o meno), abbassate le tapparelle alle “materne” (per usare una vecchia terminologia), chiusi gli esami di Stato e gli esami di terza media, maestri e professori possono staccare la spina dalla scuola. Unico guaio: come?

Difficile (quasi impossibile) scordarsi di quel ragazzino che è stato bocciato alla secondaria di primo grado; di quella famiglia marocchina che si deve trasferire; di quel bambino ucraino senza papà; dell’organico che manca; degli insegnanti di sostegno che non arriveranno a settembre; dell’orario e delle discipline che tra due mesi saranno assegnate. Abbiamo così pensato a dieci proposte per aiutarvi a “staccare” davvero la spina per rigenerarvi ed arrivare a settembre ancora più performanti.

Staccare la spina in vacanza: i consigli per gli insegnanti

  • Cercate di non vedere o sentire per qualche settimana i colleghi. Non vogliamo dirvi di non salutarli se li incontrate al supermercato o al mare ma evitare di chattare o di fare aperitivi con chi incontrate per tutto l’anno può essere salutare perché il rischio è di ritrovarsi a parlare di scuola.
  • Evitate di dare spazio ai genitori dei vostri alunni nella vostra vita. A meno che non siate la maestra della figlia di vostra sorella, potete fare anche a meno di ascoltare i desiderata o le lamentele di qualche mamma o papà che in vista del prossimo anno son pronti a farvi le consuete domande di rito: “Mio figlio sarà in classe con Daniele? Che quaderni deve portare per arte e musica? Ci sarà ancora la maestre Sara?”
  • Vietato aprire un libro di scuola. Fate un saggio e buon sciopero della lettura di testi didattici. Avete tempo per pensare a cosa fare la prima settimana di scuola. Semmai se proprio siete in astinenza, fatevi una “dose” di un buon libro pedagogico (Daniele Novara, Daniela Lucangeli ad esempio) oppure una bella rilettura di don Milani, Manzi, Mario Lodi, Montessori.
  • Se avete figli, i bambini "vi toccano", ma se siete ancora single o non avete pargoli, un digiuno da “urla minorili” non vi farà male. Perlomeno aiuterà il vostro organo uditivo.
  • A nessuno venga in testa di passare da scuola: trovereste qualcosa da fare anche il 31 luglio o il 15 agosto. Noi maestri non siamo capaci di stare fermi una volta in classe
  • Viaggiate, viaggiate, viaggiate. Lo si può fare in Italia o all’estero. Lo si può fare anche dietro casa ma non state fermi. Viaggiare sarà la vostra migliore formazione e sarà piacevole. Qualche consiglio: il museo di Andersen a Odense; il Moma a New York; Legoland in Danimarca; la casa di Anne Frank ad Amsterdam; il giardino dei Tarocchi in Toscana; il museo di Rodari a Omegna; Barbiana e tanti altri luoghi.
  • State in silenzio qualche ora al giorno. Chi fa il nostro lavoro quasi si scorda dell’importanza del silenzio che non è solitudine ma una ricerca della nostra interiorità che ci permette di far fiorire meglio idee e interrogativi.
  • Il tempo dell’ozio – come insegnano i Greci – non è pigrizia ma è un periodo in cui si crea. Ecco, portate sempre con voi una piccola agenda: se mentre state in funivia o sotto l’ombrellone vi viene un’idea per il prossimo anno scolastico, appuntatela.
  • Dedicatevi al bricolage, usare le mani, datevi da fare con i vostri sensi meno usati: serve a distrarre la testa.
  • Evitate come la peste il vostro preside. Sarà anche una bravissima persona ma incontrarlo/a vi porta immediatamente a pensare ai problemi, ai compiti che vi verranno assegnati, alle commissioni Rav, Ptof, valutazione, al Pei, al registro elettronico etc etc.
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