L a teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, secondo la quale non possiamo più parlare di quoziente intellettivo di un individuo ma di risorse e stili cognitivi diversi, ha identificato la presenza di almeno otto tipi di intelligenze che non possono essere unificate e valutate allo stesso modo. Queste intelligenze sono: l’intelligenza linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, cinestetico-corporea, naturalistica, intrapersonale e interpersonale. Ognuno ha, nel corso della propria vita, la possibilità di sviluppare tutte queste competenze e, auspicabilmente, utilizzarne alcune in maniera eccellente.
Grazie al supporto delle neuroscienze, è stato dimostrato che le funzioni cognitive legate all’intelligenza linguistica e a quella musicale vengono sostenute da aree e meccanismi cerebrali analoghi. Al fine di semplificare, dunque, il nostro cervello utilizza gli stessi percorsi neuronali per decifrare un linguaggio parlato e un brano musicale. Una qualsiasi lingua a noi sconosciuta, in effetti, ci appare come un flusso ininterrotto di suoni marcati da un ritmo preciso che si differenzia da idioma a idioma. Si dice, per esempio, che l’italiano sia una lingua molto musicale.
È evidente, quindi, che se vogliamo familiarizzare con una lingua straniera dobbiamo confrontarci con i suoi ritmi e suoni proprio come accade a partire dalla vita intrauterina quando si entra in contatto con la voce e la lingua materna.
Queste premesse ci incoraggiano a utilizzare la musica, in questo caso il rock anglosassone, per stimolare gli alunni a desiderare di comprendere significati (attraverso l’ascolto), a provare a riprodurli (attraverso il canto) e per, i ragazzi delle medie, ad avvicinarsi all’analisi del testo con l’uso di vocabolari interattivi per sviluppare le loro competenze di lettura e scrittura.
Nella preparazione di una lezione di lingua straniera, l’insegnante cerca infatti di stimolare l’alunno all’utilizzo delle quattro funzioni del linguaggio (in ordine di apparizione: listening, speaking, reading, writing). Quando si lavora con i cosiddetti young learners è importante concentrarsi sulle prime due, alle quali potranno aggiungersi in seguito la lettura e la scrittura, facoltà che richiedono lo sviluppo di tecniche di apprendimento consapevole da parte del bambino. Utilizzando brani noti e coinvolgenti, avremo modo di proporre stimoli molto diversificati che potranno fare leva su diverse intelligenze e stili cognitivi dei nostri ragazzi. La proposta linguistica musicale (language through music) potrebbe diventare un gradito appuntamento mensile in alternativa alla classica lezione con il libro di testo.
È di recente uscito Bohemian Rhapsody, un bel film dedicato alla vita di Freddie Mercury, il cantante dei Queen, gruppo rock inglese molto popolare tra gli anni Settanta e Ottanta. Le musiche di questa band sono considerate dei classici perché vengono apprezzate da ascoltatori di ogni età. Il messaggio e la potenza della loro musica sono universalmente riconosciuti, mentre la loro discografia si presta a essere utilizzata come proposta linguistica culturalmente autentica.
Sotto proponiamo l’utilizzo della canzone We Are the Champions perché è adatta sia ai bambini della primaria sia ai ragazzi della secondaria di primo grado. Il lesson plan a seguire potrà quindi essere replicato anche con altri supporti musicali, purché autentici.
Quando decidete di lavorare sulla funzione di listening di una canzone, prima di tutto dovete preparare il terreno fornendo un vocabolario di parole chiave che consentano di accedere al significato. Poi fate ascoltare alla classe il brano per intero, senza supporto video e al massimo volume. L’impatto deve essere totale. Subito dopo, senza lasciare che si disperda l’energia del momento, proponete un’attività di brainstorming in cui fissare sulla lavagna le suggestioni che sorgono spontaneamente. Può essere utile suddividere gli spunti degli alunni per temi (i commenti emotivi, le considerazioni linguistiche, i giudizi).
Dopo il primo approccio, preparate il gruppo a un ascolto mirato: il cosiddetto grasping, cioè cogliere il significato generale, senza far caso a lessico e dettagli. È probabile che all’inizio i bambini dicano di non capire niente, ma incoraggiandoli (è impossibile che non abbiano mai sentito il brano dopo una competizione sportiva) saranno in grado di avvicinarsi al tema della canzone. Con i ragazzi della secondaria di primo grado, dopo questo secondo ascolto, potete annotare sulla lavagna le diverse interpretazioni. Lasciatevi stupire dalla profondità dei commenti.
Prima del terzo ascolto, dividete la classe in due squadre che avranno l’obiettivo di cogliere il maggior numero di parole/frasi. Con i bambini della primaria si partirà subito dopo la fine del brano a raccogliere le parole riconosciute, trascrivendole in modo corretto sulla lavagna su due colonne. Le parole riconosciute valgono un punto e le frasi intere valgono cinque punti. Dopo questa attività potete aiutare la classe a comprendere il significato del brano. Ai ragazzi della secondaria di primo grado, invece, dopo l’ascolto, date del tempo per raccogliere le parole, scaduto il quale, due rappresentanti trascriveranno le proprie liste sulla lavagna. A seconda delle competenze ortografiche, si può decidere di convalidare tutte le parole riconosciute, oppure solo quelle scritte correttamente.
A questo punto con i bambini della primaria l’esperienza può concludersi con il video completo di testo al quale potranno cominciare a unirsi nel canto. In questo modo apprenderanno senza fatica il testo anche senza averne compreso tutto il significato. Con i ragazzi della secondaria di primo grado si può concludere la lezione invitandoli a scaricare il testo da internet e a cominciare a interpretarlo a casa, per poi proseguire insieme analizzando lessico e contenuti, sempre attraverso la modalità del lavoro di squadra o di gruppo. Il testo completo del brano potrebbe diventare uno spunto per un’altra lezione in cui riflettere sulla grammatica e sull’uso dei verbi. L’ultimo step, sempre per i ragazzi della secondaria, potrà essere quello di misurarsi con il karaoke, magari in gruppo, per chi si sente di interpretare il brano senza il supporto della voce di Freddie Mercury.