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Sai tutto su Stranger Things? Pro e contro della serie di Netflix

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Sai tutto su Stranger Things? Pro e contro della serie di Netflix
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Giunta alla quarta stagione, Stranger Things è una delle serie più amate da ragazzi e adulti degli ultimi anni. Quanto ne sai? I tuoi alunni la guardano?

È ancora Strangerthings-mania. Il 27 maggio scorso è stata infatti resa disponibile la stagione conclusiva (la quarta) della serie Netflix amatissima in Italia e nel mondo. Ora in realtà sembrano più gli over 20 che la Generazione Z a fomentare il fenomeno, complice le numerose strizzate d'occhio che la serie regala a una cultura pop vintage mai passata del tutto di moda. Ma perché la serie piace così tanto? Esistono spunti interessanti da portare in classe? E quali sono invece gli aspetti che fanno storcere il naso?

Che cos'è Stranger Things?

Prima di tutto va detto che Stranger Things nasce nel 2016 come prodotto di puro intrattenimento. Ambientata in una cittadina fittizia nel cuore dell'Indiana (Hawkins) nel pieno degli anni '80, la serie racconta le vicende di un gruppo di adulti e ragazzini un po' nerd che in seguito alla sparizione di uno dei giovani protagonisti (Will) e la comparsa di una strana bambina dai poteri paranormali (Undici), si trovano ad entrare in contatto con una dimensione parallela (il Sottosopra) popolata da terrificanti creature. Insomma, non proprio un contenuto autoriale in cui ci si interroga sulle grande domande dell'umanità. Però la serie piace, e parecchio, anche ai palati più pretenziosi, tanto che molti adulti ne consigliano la visione ai ragazzi per passare qualche ora fruendo una prodotto di qualità e in grado anche d'insegnare qualcosa. Ma che cosa esattamente? Noi abbiamo cercato di fare una lista dei motivi pro e contro.

Perché vale la pena guardare Stranger things?

  • È una serie indubbiamente coinvolgente, ricca di colpi di scena ed effetti visivi spettacolari. In più ci sono mostri, complotti e personaggi carismatici.
  • Permette un autentico tuffo nella cultura pop degli anni Ottanta, con un sacco di riferimenti e citazioni che parlano sia a un pubblico maturo - che quelli anni li ha vissuti - sia ai più giovani, i quali possono respirare l'atmosfera in cui nacquero  capolavori cinematografici, musicali e videoludici che ancora oggi influenzano la cultura di massa (Star Wars, Dungeons and Dragons, i videogame arcade, i The Clash ecc...).
  • Offre anche la possibilità di scoprire usi, mode e tecnologie che per la Generazione Z sembrano davvero provenire da un altro mondo: i telefoni con la cornetta, i walkie-talkie super-ingombranti, le audio cassette a nastro, per non parlare delle acconciature e delle auto over-size. Interessante anche l'aspetto legato alla moda, dove però non si parla di nostalgia ma di ritorno alle origini, visto che alcuni aspetti dell'abbigliamento anni Ottanta sta rivivendo una seconda vita proprio in questi anni (basti pensare alle giacche di pelle o ai jeans a vita alta).
  • Nella serie vengono citati anche principi di matematica e fisica, come la Costante di Planck o piccole "pillole" di meccanica quantistica per spiegare l'esistenza di dimensioni parallele. Anche così, attraverso la fantascienza, ci si avvicina alla scienza.
  • I temi sono sempre attuali. Si parla di amicizia, di amore adolescenziale e pre-adolescenziale (nelle prime due stagioni), di bullismo, della paura di sentirsi diversi e del complicato rapporto con il mondo degli adulti. Tutti elementi classici di un teen-drama, che però non vengono trattati in modo superficiale.
  • Last but not least, guardandolo in lingua originale ci si può allenare con l'inglese.

Perché non vale la pena guardare Stranger Things?

  • Tra jumpscare e agguati ad opera di mostri famelici, alcune scene della serie si mostrano decisamente truculente, tanto che la visione della serie è vietata ai minori di 13 anni, benché ormai simili divieti trovino una scarsa applicazione pratica. In ogni caso il prodotto non è decisamente adatto ai più piccoli e ai soggetti più suggestionabili.
  • Soprattutto nella terza e ultima stagione, dove le vicende dei protagonisti s'intrecciano con le logiche della Guerra Fredda, si rischia di scadere nella retorica semplicistica "americani buoni-russi cattivi", anche se non mancano spunti di riflessione per analizzare in modo più oggettivo il quadro socio-politico di quegli anni.
  • Guardandolo in lingua originale ci si può sì, allenare con l'inglese, ma si tratta di un inglese infarcito di slang e cadenze "a stelle e strisce" che farebbero venire i brividi al povero William Shakespeare.

Insomma, come tutte le cose perfino un'americanata con mostri mangia-uomini e laboratori segreti può veicolare dei messaggi positivi, occorre però ricordarsi che non tutto il pubblico ha l'età e gli strumenti necessari per interpretarli nel modo corretto.

 

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