Hanno iniziato in una piccola scuola della Scozia: bambini e maestri uscivano tutti i giorni a correre per venti minuti. E hanno migliorato non soltanto la forma fisica ma anche l’apprendimento scolastico, allontanando l’ansia, la noia e la demotivazione e raggiungendo un maggior benessere e una maggiore concentrazione. Il progetto, Daily Mile, ha suscitato entusiasmo in Europa e negli Stati Uniti.
Un'idea semplicissima ma straordinariamente efficace per combattere l'obesità. Non costa nulla e si può mettere in pratica nelle scuole di qualsiasi ordine e grado. Anche in Italia gli alunni si sono messi in moto: il progetto Un miglio al giorno, ad esempio, ha coinvolto l'80% delle scuole dell'area piemontese di Ciriè, Chivasso e Ivrea. 1.600 metri da percorrere tutti insieme, di corsa o camminando: un toccasana per la salute ma anche, se il ritmo è più lento, una straordinaria occasione di didattica all'aperto, favorendo anche gli aspetti di socializzazione e relazionali.
I risultati sono molto positivi: gli alunni sono interessati ed entusiasti e acquisiscono l’abitudine a camminare. Gli insegnanti osservano una maggiore e più efficace interazione tra i ragazzi oltre al fatto che i contenuti veicolati camminando restano più impressi. I genitori apprezzano l’iniziativa e sono dei testimonial del progetto. Si rafforza il legame con il territorio e i suoi abitanti. Il progetto, nato all'interno del Laboratorio Scuole che promuovono salute, sarà sperimentato dagli istituti che partecipano al Progetto CCM Questa semplicissima idea potrebbe anche ribaltare i trend di crescita dell'obesità tra i giovanissimi. E chissà che non favorisca anche la nascita di nuovi campioni, così come è successo a Christian Taylor, atleta statunitense due volte campione olimpico nel salto triplo.
Nel corso del Coschooling Forum 2021 promosso da Biella Cresce, Christian ha raccontato: "Mi ricordo che avevo circa otto o nove anni quando ho iniziato a correre. All'epoca non mi rendevo conto di correre. Semplicemente arrivavo a scuola mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni e partecipavo a un programma scolastico che prevedeva di fare alcuni giri di corsa intorno all'edificio. Ad ogni giro un insegnante o un coach metteva un timbro sulla nostra mano. Prima di entrare a lezione contavamo i giri che avevamo fatto e tenevamo il conto. La cosa bella è che così è nata la competizione con gli altri, in maniera naturale. Quando scoprivo che un mio compagno aveva corso di più nasceva in me la voglia di provare a fare meglio. Così ho imparato a superare i miei limiti e a sperimentare la gioia di fare sport”.