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Metodo Bimbisvegli: il centro commerciale diffuso per imparare la matematica

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Metodo Bimbisvegli: il centro commerciale diffuso per imparare la matematica
Getty Images

La nuova iniziativa del maestro Giampiero Monaca, ideatore del metodo Bimbisvegli, per far apprendere la matematica ai bambini, promuovere le attività commerciali locali e raccogliere fondi per la scuola

Un centro commerciale diffuso e solidale, per sostenere i piccoli commercianti e riqualificare il centro abitato. Ma anche un modo nuovo di fare scuola, per far scoprire ai bambini suoni e odori di ciascuna bottega, le sapienza artigianali ma anche... come calcolare percentuali e medie! L'idea è di Giampiero Monaca, vulcanico maestro della piccola scuola a Serravalle, vicino Asti, in Piemonte. Abbiamo già raccontato del suo particolare metodo pedagogico, Bimbisvegli: trae ispirazione, tra gli altri, dalla didattica attiva montessoriana, dall’apprendimento cooperativo di Celestin Freinet, dalla didattica applicata di Mario Lodi, dall’impegno sociale di Lorenzo Milani. Al centro vi è la convinzione che si debba partire dall'educazione per formare cittadini attivi, critici, affidabili e solidali, capaci di impegnarsi per una società migliore. Lo sviluppo del senso critico è considerato fondamentale, così come d'altronde raccomanda l'OMS.

Ora Monaca non insegna più nella scuola di Serravalle. Si è preso, come si dice, un anno sabbatico. Ma non si è certo fermato. Due pomeriggi la settimana fa lezione ai suoi Bimbisvegli sotto la cupola geodetica che insieme hanno costruito per poter avere un'aula all'aperto protetta dalla pioggia.

«Partecipano 28 bambini, circa la metà di quelli iscritti a scuola - racconta Giampiero - Un giorno ci siamo messi ad analizzare le promozioni per le scuole di alcuni marchi della grande distribuzione. Abbiamo calcolato quanti bollini servono perché la scuola abbia in regalo una LIM, e quanti soldi bisogna spendere nella spesa per avere un bollino. Siamo rimasti sconcertati! Oltre 150mila euro di spesa per avere in regalo una LIM, oltre 40mila euro per un computer! Una bambina, figlia di una negoziante, ha osservato che, in cambio di un fatturato del genere, la mamma avrebbe ricoperto d'oro la scuola... Ed ecco l'idea. Ribaltare il meccanismo e organizzare da noi una promozione che ci possa far ottenere quello di cui davvero abbiamo bisogno. Perché magari, invece della LIM, ci serve un trapano. O uno scaffale. O una gita».

Detto fatto. Giampiero e i suoi alunni hanno setacciato la cittadina. Hanno selezionato, per ora, 16 negozi, laboratori artigianali, studi professionali, facendo in modo da replicare l'offerta di un centro commerciale ma con un'attenzione speciale alla sostenibilità dei prodotti e alle garanzie di trattamento dei lavoratori.

«Con ciascun esercente è stato firmato un contratto preparato dai bambini - racconta Monaca - I negozianti si impegnano ad applicare uno sconto del 5%, noi mettiamo il nostro adesivo sulla vetrina. Solo nel caso in cui il bambino sia materialmente presente nel negozio insieme ai genitori, il commerciante appone un timbro sul quaderno mastro del bimbo dove è segnato l'importo della spesa. A fine anno raccogliamo tutti i quadernini e i ragazzini di quarta e quinta fanno i conti. Che fatturato abbiamo prodotto, ad esempio, per il gommista Alberto? Mille euro? Benissimo, secondo gli accordi, ci spettano 100 euro, il 10 per cento. Il gommista si impegna a fare una donazione equivalente all'associazione Bimbisvegli. In questo modo possiamo permetterci di avere un po' di soldini e il lato educativo, che è fondamentale, risulta evidente. Serve a capire dove si erogano i servizi, che odore c'è in quella o quell'altra bottega, quanto tempo si impiega a cambiare una gomma o a pulire il pesce. I bambini osservano gli artigiani al lavoro, fare domande viene spontaneo».

Un meccanismo educativo che sembra portare vantaggi a tutti, senza controindicazioni.

«Con questo sistema vogliamo sostenere il piccolo e medio commercio, l'artigianato e i professionisti locali, costituendo un circolo virtuoso, basato su relazioni autentiche, con vantaggi reali e funzionali per tutti, tangibili ed intellettuali. Cosi anche studiare matematica acquista il valore di compito autentico funzionale e divertente. I conti li fanno tutti gli alunni: devono scorporare le spese, negozio per negozio. Fare le somme, calcolare la percentuale, le medie... Si comprende meglio anche il valore dei soldi: quante volte sono dovuto andare dal panettiere per poter ricevere da lui 100 euro di dono? Inoltre, da una piccola indagine è emerso che molti genitori dei Bimbisvegli sono commercianti o fornitori di commercianti. Dobbiamo spingere molto, secondo me, sulla riqualificazione dei centri cittadini come centri commerciali naturali e diffusi. Altrimenti la grande distribuzione svuota i centri storici, li desertifica».

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