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Leggere ad alta voce contro la dispersione scolastica

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Leggere ad alta voce contro la dispersione scolastica
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"Leggere forte": risultati e benefici sulla lettuta in classe ad alta voce del progetto condotto nelle scuole della regione Toscana. Il responsabile scientifico spiega i principi di questo facile strumento contro la dispersione scolastica e la diseguaglianza sociale, applicabile dal nido alla scuola secondaria di secondo grado

La lettura ad alta voce da parte degli insegnanti favorisce il successo scolastico degli alunni, ed è soprattutto uno “strumento di democrazia cognitiva”: contribuisce ad annullare le differenze di contesto educativo di bambini e ragazzi e previene la dispersione scolastica. È quanto emerge dai risultati di “Leggere forte”, progetto promosso dalla regione Toscana, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia, Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa),  l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura). Si tratta di uno studio sviluppato nell’arco di tre anni e che ha coinvolto circa 2mila bambini e bambine della fascia 0-3 anni, circa 740 della fascia 3-6 anni, circa 2.600 della scuola primaria e 1.613 studenti delle secondarie di I e II grado.

Abbiamo chiesto a Federico Batini, docente dell’Università degli studi di Perugia e responsabile scientifico di raccontarci questa esperienza. “Con questo progetto abbiamo messo in campo una vera e propria politica educativa che parte dai nidi e arriva fino alle scuole secondarie di secondo grado” spiega Batini. Il tipo di attività che proponiamo è la lettura quotidiana di storie ad alta voce usando una progressione nei tempi e nella complessità dei testi, con una forte attenzione alla varietà. Non è una materia di studio, non necessita di compiti o esercizi, ma viene proposta alla classe come una pratica di socializzazione: un momento in cui ragazze e ragazzi possono esprimere il loro punto di vista su quello che è stato letto. Gli insegnanti guidano bambini e ragazzi in questa dialettica attraverso domande aperte: “Che cosa accadrà?”, “Che emozioni vi suscita?”, “Vi piace?"

progetto leggere forte

 

I risultati ottenuti sono sorprendenti… 

“Assolutamente. Abbiamo sottoposto il nostro campione a test e prove che dimostrano l’efficacia della lettura ad alta voce in vari ambiti. Partendo dal Cas (Cognitive Assessment System), un test in cui un punteggio basso indica difficoltà cognitiva, mentre un punteggio alto è solitamente predittore di successo scolastico, si è visto che il gruppo sperimentale (le classi in cui si è letto)  cresce del 10% rispetto al punteggio iniziale (prima della lettura), mentre il gruppo di controllo (le classi senza lettura) cresce solo del 4%. Questo significa che dove c’è la lettura ad alta voce i bambini sono cognitivamente più performanti.

Poi abbiamo misurato l’Indice di Comprensione Verbale (ICV) attraverso il test Wisc (Wechsler Intelligence Scale for Children), lo strumento più utilizzato al mondo per misurare l’intelligenza nella fase di sviluppo. L’ICV raduna insieme il vocabolario, la capacità di fare ragionamenti con le parole e la capacità di restituire con le parole quello che si è appreso, tutte abilità indispensabili nello studio. Parlando delle scuole primarie, i dati hanno evidenziato che bambine e bambini sottoposti alla lettura ad alta voce aumentano le capacità connesse all’indice ICV fino al 14,5%, mentre il gruppo di controllo del 6%. Anche qui oltre il doppio.

Abbiamo anche fatto un confronto basato sui dati delle prove Invalsi. Risultato: i bambini delle classi in cui si è letto hanno aumentato le performance in questo test del 56%.
Infine, abbiamo sottoposto le quarte elementari alle prove Pirls (Progress in International Reading Literacy Study), che misurano le capacità di lettura e comprensione di un testo. Anche qui si è visto che i gruppi che hanno letto aumentano le loro capacità addirittura dell’88%, mentre i bambini del gruppo di controllo rimangono fermi. Sono dati assolutamente incredibili”.

E alle medie che cosa è successo? 

“Anche nella secondaria di primo grado le abilità salgono, addirittura nelle prove Invalsi il gruppo sperimentale aumenta del 13%, mentre i gruppi di controllo calano.

leggere forte, Toscana

Quindi la lettura ad alta voce è utile anche alle secondarie di primo e secondo grado? Non basta che gli insegnanti assegnino agli alunni libri da leggere autonomamente?  

“Quando si fa così, si accrescono le differenze, perché i libri assegnati a scuola li leggono solamente gli studenti che già leggono e che hanno meno bisogno. Sono tantissimi i ragazzi che alle medie hanno ancora difficoltà di lettura e per la fatica di leggere rinunciano ai libri. Con la lettura ad alta voce, noi andiamo a coinvolgere proprio questi lettori deboli, che riescono così a beneficiare sia del piacere dei libri, sia dei vantaggi cognitivi della lettura.

leggere forte progetto, toscana

In conclusione il problema della lettura non può essere delegato soltanto alle famiglie, altrimenti non si cambia lo status quo: chi proviene da un contesto culturale privilegiato finirà per aver maggior successo scolastico rispetto a chi proviene da situazioni di povertà educativa. Ecco perché la lettura ad alta voce è uno strumento di democrazia cognitiva.

Infatti, Leggere Forte non è una politica di promozione della lettura, ma è una politica di prevenzione della dispersione scolastica: si vanno a rafforzare quei “muscoli” che aiutano i ragazzi a incontrare il successo formativo. Poi, come effetto collaterale positivo ha quello di produrre dei lettori: ascoltando storie in maniera sistematica, i ragazzi capiscono che i libri possono fornire risposte preziose alle loro vite”.