Un viaggio virtuale negli ambienti innovativi
Il Centro Malaguzzi e la scuola montessoriana di Bressanone sono due delle 15 scuole italiane di recente costruzione esaminate nel volume Architetture educative, a cura dei ricercatori Indire Giuseppe Moscato e Leonardo Tosi. Si tratta di una carrellata illuminante sugli esempi più pregnanti dell'utilizzo e adattamento degli spazi educativi in rapporto alle attività didattiche.
In oltre 200 pagine viene proposta anche un'ampia documentazione fotografica. Contenuti aggiuntivi sono consultabili online sul sito architetturescolastiche.indire.it/progetti/architetture-educative/. Un viaggio virtuale negli ambienti innovativi di alcune scuole in tutta Italia.
Ogni due settimane verrà pubblicata la documentazione di una scuola con un video di presentazione a cura degli autori del libro, interviste di approfondimento con i dirigenti scolastici e i progettisti, una scheda tecnica, documentazione fotografica e testi integrativi, oltre alla versione in pdf scaricabile del capitolo relativo alla scuola presentata.
Aule ampie, luminose, con giochi e materiali disposti ovunque: sugli scaffali, certo, ma anche sulle gradinate dell'agorà e perfino appesi al soffitto. Una parete vetrata decorata dalla fantasia dei bambini separa l'atelier, l'angolo laboratoriale che a ogni classe offre materiali, tecnologie, strumenti per imparare. L'interazione tra architettura, arredi e progettualità educativa qui è immediatamente percepibile.
Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, infatti, è stato concepito come incarnazione delle idee del grande pedagogista che credeva fermamente che lo scopo dell'insegnamento non fosse produrre apprendimento ma produrre condizioni per l'apprendimento. Per questo gli ambienti della scuola devono essere piacevoli, massimamente fruibili, stimolanti.
La scuola dell'infanzia e la scuola primaria occupano due edifici diversi che però dialogano strettamente tra loro in base a un altro dei capisaldi della pedagogia di Malaguzzi: il curriculo è concepito come un continuum, la relazione è imprescindibile. Ogni spazio, interno ed esterno, è pensato per favorire gli incontri, oltre i confini delle sezioni e delle classi.
Nel secondo esempio pubblicato sul sito dell'Indire, troviamo la scuola primaria Sant'Andrea a Bressanone, in provincia di Bolzano. Il modello pedagogico qui è quello montessoriano e gli arredi sono in legno, per trasmettere naturalità e calore, e sempre alla portata dei bambini per favorirne l'autonomia.
Ogni aula è “potenziata” da un'aula plus, uno spazio adiacente che può essere utilizzato per piccoli gruppi, per la lettura e la riflessione individuale e per momenti di relax, rispondendo ai principi della differenziazione didattica e della cooperazione tra gli studenti.
Negli spazi comuni una lunga panca in legno che segue l'intero perimetro del fabbricato promuove la socializzazione e il senso di comunità mentre le grandi vetrate presenti in ogni aula consentono ai bambini di godere della vista dello splendido paesaggio.