di Alba Sala, insegnante alla scuola primaria ‘B. Calchi’ di Calco (Lecco)
L’Iliade e l’Odissea sono racconti straordinari, capaci ancora oggi di farci comprendere a fondo la natura umana. Passano i millenni ma restiamo sempre gli stessi: ci innamoriamo della persona sbagliata, ci arrabbiamo diventando delle furie, tentiamo invano di sfuggire al nostro destino, veniamo colpiti nei nostri punti più deboli…
Per questo le vicende dell’antica Grecia appassionano così tanto anche i più piccoli! Ecco un laboratorio di epica per la scuola primaria, per far avvicinare ai Miti prima delle medie!
AmicOmero è un laboratorio di epica per la scuola primaria che vuole far conoscere gli eroi greci e quelli troiani ai bambini in modo divertente e giocoso. Ogni bambino può scegliere in quale personaggio identificarsi perché sia nell’Iliade che nell’Odissea ci sono tutte le varie tipologie di uomini (compresi gli dèi): ce ne sono per tutti i gusti.
È interessante poi far notare agli alunni la dimensione del tempo: la guerra di Troia dura da 10 anni, ma è solo nell’ultimo mese e mezzo che capitano gli eventi più salienti; Ulisse rimane tra le “mani” di Calipso per sette lunghi anni e Penelope continua ad aspettarlo. Omero voleva forse insegnarci la pazienza?
La prima cosa che affascina i giovani è la storia di Omero. Era cieco, era in continuo movimento come un migrante e, per giunta, non sappiamo neanche se sia esistito veramente. Forse, però, conosciamo dove si trova la sua tomba: nella bellissima isola di Ios.
AmicOmero si articola in cinque incontri di due ore; classi aperte dalla prima alla quinta: alla scuola primaria di Calco (Lecco) ci piace creare gruppi molto vari per promuovere l’inclusione. Contemporaneamente nelle altre classi aperte sono attivati altri laboratori: calligrafia, giardinaggio, cucina, cineforum, musical, disegno, giochi di società, creazioni di gioielli, costruzione di aquiloni e scrittura creativa. Il laboratorio di epica è stato condotto in coppia con la mia collega Rosy Besana che sin dal primo incontro ha dichiarato il suo amore per Ulisse e l’Odissea. Io ho fatto coming out dichiarando la mia predilezione per Cassandra, Achille e Patroclo, garantendo così non solo la par condicio ma un entusiasmo costante. Mi preme sottolineare un ultimo particolare: l’intera vicenda si svolge nel mar Mediterraneo, mare su cui bisogna richiamare l’attenzione dei cittadini più piccoli.
Non è proprio cambiato nulla sotto il sole che splende sul mare nostrum: l’uomo è sempre in viaggio, un viaggio duro e faticoso.
Per iniziare il laboratorio di epica propongo di presentare le due opere con modalità diverse: per l’Iliade va bene il tradizionale libretto; per l’Odissea, invece, ho creato un gigantesco gioco dell’oca dove i bambini, suddivisi in squadre, fanno da pedina-Ulisse.
La vicenda raccontata nell’Iliade inizia con la scelta di Paride, il pastore che ha dovuto assegnare la mela d’oro alla più bella. Gli alunni hanno però saputo individuare non soltanto la motivazione mitologica dello scoppio della guerra, ma anche quella storico-economica: evitare il pagamento del dazio che i Troiani imponevano per varcare lo stretto dei Dardanelli.
Per rendere chiari gli schieramenti nella guerra di Troia, Achei da una parte e Troiani dall’altra, li ho fatti scendere in campo, con formazioni che seguono una logica calcistica ben precisa. Teti gioca dietro ad Achille: la più bella delle Nereidi ha sempre cercato di proteggere il figlio dal suo destino; Andromaca gioca sulla fascia vicina ad Ettore, suo sposo: invano lo implorò di non combattere contro Achille.
Indispensabile è raccontare la storia di Criseide e Briseide; Achille appende le armi al chiodo perché Agamennone gli ha portato via la schiava che amava con immensa tenerezza.
Infine, quando i Troiani stanno per avere la meglio, gli Achei senza Achille sono spacciati, tutto cambia (proprio come nelle nostre vite ci sono fatti che ne cambiano il corso). Patroclo si traveste da Achille, ma trova la morte per mano di Ettore.
Con gli alunni ci interroghiamo: meglio sempre essere sé stessi o essere qualcun altro?
E quando Ettore si accorge di aver ucciso Patroclo ha chiaro il suo destino. Proprio come quando a noi si palesano le conseguenze delle nostre scelte o dei nostri errori. L’ira di Achille è di facile comprensione: tutti noi abbiamo perso qualcuno, non per forza per opera della morte e questo ci fa molto arrabbiare. Ma ecco che scende in campo Ulisse con lo stratagemma del cavallo. Si apre in questo modo una discussione sulle idee geniali che ci hanno fatto uscire dai guai o che hanno risolto situazioni in cui eravamo ingarbugliati da tempo.
Conclusione della chiacchierata: c’è sempre una via d’uscita, anche se, magari, bisogna aspettare un decennio. Con gli alunni abbiamo costruito e colorato un gigantesco cavallo di Troia, sulla cui pancia abbiamo incollato tutte le nostre foto. Ci siamo trasformati negli Achei più valorosi.
Non si può, infine, tralasciare la storia di Cassandra: quante volte ci siamo sentiti inascoltati? E i bambini hanno molto da dire a questo proposito.
L’Odissea invece si trasforma in una gigantesca scacchiera e il povero Ulisse, vinta la guerra di Troia, come una pedina in balìa del caso tenta di tornare alla sua amata Itaca. Pronti via… si lanciano i dadi e si inizia il viaggio verso l’isola. Ma attenzione alle insidie che si nascondono tra le onde del Mediterraneo.
Alla casella 5 il fiore di loto fa perdere la memoria: si salta un turno. Si sta fermi invece per due turni alla casella 30: la ninfa Calipso “intrattiene” Ulisse sull’isola di Ogigia per sette anni. Se si capita sulla casella della Maga Circe, per poter proseguire bisogna fare il verso del maiale; oppure per non finire tra le fauci delle sirene, bisogna cantare una canzone. Alla casella 14 si incontrano le pecore di Polifemo che servono a Ulisse e ai suoi compagni per scappare dalla grotta del gigantesco ciclope che hanno accecato. È anche previsto un viaggetto nell’oltretomba, dove Ulisse riceve i preziosi consigli di suo padre Laerte.
Poi si rilanciano i dadi. Vince chi arriva per primo a Itaca dove ad attenderlo ci saranno Argo, Telemaco e Penelope.
Proporre un laboratorio di epica alla scuola primaria è un ottimo modo per affrontare i miti greci prima dello studio alle medie. Ed è anche un modo per coinvolgere bambine e bambini in un’attività appassionante e ludica, che permetta loro di imparare!