Ascensore? Non proprio… Leonardo da Vinci inventò il precursore dei moderni montacarichi, un originale sistema di leve e tiranti per sollevare materiali in cima alle torri. Nel laboratorio lo trasformeremo in un gioco scientifico.
L’ascensore di Leonardo è un giocattolo che sfrutta forze opposte per far salire un modellino: una mongolfiera, un razzo o aeroplano… tutto quello che volete! Mettete la classe alla prova, servono manualità e creatività.
• Cartone da imballaggio spesso circa 0,5 cm. Dimensioni: 20x20 cm
• Listello di legno spesso 1 cm, alto 2 cm e lungo 15 cm
• Spago sottile
• 2 pezzi di cannuccia di 3 cm
• 2 perline di legno
• Lima
• Punteruolo
• Forbici
• Colla stick
• Nastro adesivo di carta
• Ritagli di carte colorate
Fase uno: praticate i fori nel listello di legno e fissate lo spago
Nel listello di legno praticate un foro centrale e, a distanza di circa 1 cm dai bordi, incidete con la lima due tacche superiori e inferiori: serviranno per fissare bene lo spago. Inserite lo spago nel foro, legandolo alla base e creando un anello. Fissate i due fili di spago, lunghi circa 120 cm l’uno, facendoli passare nelle tacche e annodate nella parte inferiore del listello.
Fase due: disegnate e decora te la figura , quindi ritagliatela
Sul cartone da imballaggio disegnate una figura (mongolfiera, razzo, pipistrello…) simmetrica, cioè uguale nelle due parti, e non troppo stretta. Deve essere larga almeno 15 cm e alta 20 cm. Quindi, ritagliate con un paio di grosse forbici. Potete decorare a piacere una faccia della figura, utilizzando la tecnica del collage di carte colorate.
Fase tre: fissate due pezzetti di cannuccia e fate passare due fili di spago
Girate la forma sul retro e fissate due pezzettini di cannuccia con il nastro adesivo di carta. Le due cannucce devono essere leggermente convergenti verso l’alto. Ora fate passare i due fili di spago ciascuno in una cannuccia. Alle estremità libere in basso annodate ciascun filo con una perlina di legno.
Fase quattro : il modellino si alza e si abbassa
L’ascensore è pronto! Attaccate l’anello di spago a un chiodo e fate partire il modellino dal basso tirando delicatamente prima un’estremità e poi l’altra, ritmicamente e allargando progressivamente le braccia. All’inizio sembrerà difficile, ma con un po’ di pratica vedrete che funziona: il vostro modellino si alzerà come per magia, vincendo la forza di gravità. Una volta arrivato in cima, avvicinate le braccia e la discesa sarà velocissima. Pronti per un altro giro?
Lo sapevate che i primi rudimentali ascensori, azionati da energia umana e animale o da ruote idrauliche, risalgono addirittura al III millennio a.C., come si può constatare dai reperti del Colosseo a Roma o della Reggia di Caserta? Tuttavia, la storia dell’ascensore modernamente inteso inizia nell’Ottocento quando a esso vengono applicati motori a vapore o idraulici. Ha larga diffusione soprattutto negli Stati Uniti per l’incremento della concentrazione degli abitanti nelle grandi città. Aumentando l’altezza degli edifici, i costruttori avevano così a disposizione una maggiore quantità di superficie abitativa e vendibile. Questo rese gli ascensori estremamente preziosi. Un’importante innovazione si ebbe nel 1853 quando Elisha Otis, un brillante inventore e imprenditore americano, presentò il primo ascensore dotato di un dispositivo automatico di sicurezza, durante un’esposizione al Crystal Palace di New York. Il motore elettrico fu invece introdotto nel 1880 dal tedesco Ernst Werner Von Siemens.