Parlare di educazione emotiva in età evolutiva ci obbliga a rendere omaggio al grande lavoro fatto da Howard Gardner, il famoso scienziato che ha introdotto il concetto di “menti” o “intelligenze” multiple. Il suo lavoro è stato davvero pionieristico perché ci ha permesso di considerare la mente come un insieme complesso e variegato di intelligenze, una sorta di puzzle di tanti differenti cervelli, ognuno incaricato di presidiare funzioni e compiti specifici.
Il nostro funzionamento mentale sarebbe, in tal senso, il risultato del lavoro coordinato e combinato delle differenti menti, ciascuna capace di lavorare in modo autonomo, ma al tempo stesso, anche di interfacciarsi e integrarsi con tutte le altre, così da rendere “multidimensionale” l’approccio alle diverse discipline.
Nel suo modello originale, Gardner descrisse sette intelligenze, di cui cinque relative a competenze disciplinari specifiche: verbale-letteraria, matematica, musicale, corporea, artistica. Inutile dire che ognuno di noi combina queste intelligenze in un mix individuale diverso da quello di tutti gli altri.
Così ciascuno mette in gioco i propri talenti e le proprie potenzialità individuando il proprio percorso e progetto di vita. Probabilmente un pittore ha sin da piccolo grande familiarità con tutto ciò che stimola la sua intelligenza artistica, mentre un ballerino si troverà più immerso nelle competenze affini alla mente cinestesica.
Per noi che facciamo scuola, l’insegnamento di Gardner ci spinge in una duplice direzione. Da una parte ci invita a stimolare le differenti intelligenze in modo integrato, facendole lavorare simultaneamente così da generare una “complessità” che aiuterà lo studente a muoversi con facilità da un ambito disciplinare all’altro, godendo di una mente “flessibile”. D’altro canto, questa integrazione e complessità va nella direzione, anche, di rendere le lezioni davvero coinvolgenti e interessanti, attivando l’attenzione dell’alunno su più fronti. In parte è quello che succede anche nel modello montessoriano e steineriano: si impara facendo e “immergendosi” con corpo e mente all’interno di percorsi educativi stimolanti che attivano il bambino su più fronti contemporaneamente.
Un ultimo importantissimo insegnamento che abbiamo derivato dal modello di Howard Gardner è quello relativo alle due intelligenze che ancora non abbiamo citato: l’intelligenza intrapersonale e quella interpersonale, le quali stanno alla base del progetto di consapevolezza e felicità nella vita di ciascuno di noi.
È la combinazione di queste due intelligenze – intrapersonale e interpersonale – a costruire quella che oggi definiamo “intelligenza emotiva”, di cui l’educazione emotiva, effettuata a scuola e in famiglia, è lo strumento di allenamento alla vita più importante ed efficace che esista.