«Ma veramente siamo alla fine della scuola?». Ecco alcune idee sperimentare per festeggiare la fine della scuola. Sono pensate per la scuola primaria e secondaria di primo grado. Un suggerimento per tutte: liberare la creatività.
Un'idea sempre vincente è realizzare un collage che riassuma tutte le attività svolte durante l'anno. Che sia una carrellata di foto o di riprese video, l’effetto lacrima è sempre garantito. E perché non realizzare un video dell'ultimo giorno di scuola allestendo un vero e proprio set cinematografico? L'ambientazione può essere a carattere storico: Roma antica, per le classi quinte della scuola primaria, Egitto per le classi quarte e Preistoria per le classi terze. Per le prime e le seconde si può allestire un set che richiami un argomento di scienze, come il mondo delle api ad esempio, preparando insieme ai bambini anche i costumi da indossare.
Per i ragazzi più grandi le tematiche possono essere disparate: set storico, futuristico, anni Ottanta, ecc. Dopo due anni di sobrietà, una festa a tema piacerà a tutti.
Se c’è la possibilità di usufruire di uno spazio adeguato, si possono realizzare giochi a rotazione. In ogni postazione le varie classi possono fermarsi e mettersi alla prova con attività divertenti a cui, volendo, può corrispondere un punteggio. Il tutto può concludersi con la classifica finale e la premiazione dei vincitori. Si torna così a coinvolgere tutte le classi della scuola in un'attività unificata dopo un lungo periodo carente di scambi e relazioni.
Può essere suggestivo riscoprire i giochi di un tempo, come la corsa con i sacchi, il gioco delle sedie, il lazo, la corsa con i cerchi, la pignatta, ecc. Diventa particolarmente interessante coinvolgere proprio i diretti protagonisti, quali nonni e nonne. Possono essere gli stessi bambini a chiedere suggerimenti per i giochi ai propri nonni. I docenti, ove fattibile, possono coinvolgere questi ultimi nell’allestimento delle attività.
Per la scuola primaria, si può organizzare una caccia al tesoro che coinvolga tutte le classi. Via libera a tematiche differenti: ecosostenibilità, coding, storia, letteratura, ecc.
Per la secondaria si potrà proporre una gara di orienteering, con l’aiuto dei docenti di educazione fisica o di un esperto di questa disciplina sportiva. L’orienteering è chiamato lo "sport dei boschi", perché il suo campo di gara ideale è il bosco, ma si può praticare anche in altri ambienti quali centri storici, parchi pubblici, campagne, ecc...
Abbigliamento sportivo, bussola e via! Alla partenza i concorrenti ricevono la carta del terreno di gara su cui sono disegnati dei cerchietti che rappresentano i punti di controllo. Si può partecipare a piccoli gruppi o a coppie. Anche qui, si possono prevedere una classifica finale e una premiazione.
Niente di meglio di un pic-nic per festeggiare l’ultima giornata di scuola. C’è chi potrà realizzarlo in cortile o, in alternativa, in un parchetto limitrofo all’edificio scolastico. E se l’unico spazio disponibile è un cortile di cemento, si possono improvvisare piccole “aiuole” artificiali su cui sedersi usando teli o coperte a fiori o di colore verde. Cestini in vimini o in altro materiale portati da casa e merende preparate per l’occasione, faranno il resto. E ovviamente tanta musica per tutta la durata della festa.
Ai più grandi, si può proporre un vero e proprio picnic en blanc in stile parigino, invitando tutti a vestirsi di bianco per l’occasione. Possiamo aggiungere un tocco ancora più originale invitando a indossare cappelli e vestiti in stile vintage. Una conclusione che resterà negli annali.
L’arte condivisa esercita sempre un grande fascino ed è per tutti sinonimo di divertimento e creatività.
Si può allestire uno spazio esterno dove stendere dei grandi teli bianchi o dei cartelloni uniti tra loro con nastro adesivo. Ogni classe potrà dare il proprio contributo artistico. Si possono definire in anticipo i materiali da utilizzare o si può lasciare libertà di scelta alle singole classi. Si tratta di attività che sono state ampiamente utilizzate nel corso degli ultimi due anni, dal momento che hanno offerto la possibilità di unire lavori preparati dalle singole classi come simbolo di condivisione in un periodo di lontananza fisica.
Mentre tessuti e cartelloni con il tempo tendono a sgualcire, una superficie di cemento o cartongesso rimane negli anni a testimonianza del passaggio di giovani mani artistiche. Si può quindi individuare una parete esterna o interna dell’edificio scolastico da riservare all’espressione artistica degli alunni. Essendo appunto una superficie permanente, è importante che se ne faccia buon uso. Un’idea interessante può essere quella di riservare la parete alle classi che si preparano a salutare la scuola per passare ad un grado successivo. Ciascuna di esse potrà decidere a monte il graffito da realizzare, purché simbolico e veicolante un messaggio significativo.
Si può allestire una mostra dei lavori eseguiti durante l'anno dagli alunni nelle varie discipline. Un’attività che si faceva spesso prima della pandemia e che risulta essere sempre un’importante occasione per proporre alle famiglie la condivisione degli spazi scolastici e delle attività svolte.
Ma si può fare di più. Si possono invitare i visitatori ad acquistare i lavori in modo che le somme raccolte possano essere utilizzate per l’acquisto di materiali didattici o devolute in beneficenza.
E all’interno delle singole classi? Si può proporre a ciascun alunno la creazione del barattolo dei ricordi in cui inserire bigliettini, disegni o altri doni dei compagni. Tracce preziose che rimarranno a testimonianza di un anno vissuto insieme.
La classe può anche essere coinvolta nella scrittura di un libro collettivo, in cui racchiudere pensieri importanti, ricordi, riflessioni scaturite durante l’anno. Ma anche disegni o singole parole. Si potrà poi decidere di stampare o fotocopiare una copia del libro per ciascun alunno. In questi casi, la carta, rispetto ad un file immateriale, conserva nel tempo un valore speciale.
Le classi che passeranno ad un grado di istruzione superiore, possono donare un albero alla scuola.
Piantandolo lasceranno traccia di sé negli anni a venire. Sarà un gesto che veicolerà molti significati, ambientali prima di tutto, ma anche sociali. Negli anni gli alberi diventeranno molti, creeranno una comunità, testimonieranno la ciclicità del tempo. La traccia di sé sarà tangibile e sempre viva. E chi verrà dopo, potrà prendersene cura. Con l’occasione può essere proposta una vera e propria festa degli alberi che coinvolga tutta la scuola.
Una festa non è mai completa se non c’è della buona musica. Perché quindi non realizzarla insieme ai ragazzi in modo originale? Non servirà necessariamente essere dei provetti musicisti. Basterà creare dei semplici strumenti musicali con materiali poveri, naturali o di recupero.
Via libera quindi a bicchieri-maracas, scatole-chitarra, barattoli-tamburo. Si tratta di un laboratorio divertente da realizzare durante tutto l’anno scolastico e che contribuisce a realizzare il sogno dei bambini, soprattutto dei più piccoli: fare tanto rumore!
L’ultimo giorno di scuola si sa... si può osare, e se tutte le classi contribuiranno al grande concerto, il successo sarà assicurato.
Ho chiesto a molti bambini di scuola primaria qual è il loro desiderio più grande per l’ultimo giorno di scuola. Nessuno ci ha pensato troppo a lungo. La risposta è stata piuttosto omogenea e immediata: «Giocare!».
Il gioco libero rimane e rimarrà l’attività più ambita e richiesta da parte dei bambini.
Dopo le attività di plesso e le feste organizzate dai docenti per l’ultimo giorno di scuola, non dimentichiamo quindi di lasciare ai bambini il tempo per giocare, giocare e ancora giocare.
E ai ragazzi della secondaria di primo grado concediamo del tempo per parlare, per condividere e per autogestirsi. Il tempo per auto-organizzarsi finalmente insieme. Offriamo sì degli stimoli, dei suggerimenti per festeggiare l’ultimo giorno di scuola, ma lasciamo loro anche quella piccola parte di autonomia che, tra i 12 e i 14 anni i ragazzi e le ragazze hanno bisogno di conquistare con la fiducia degli adulti.