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Idee di lezione sul metodo scientifico: tecniche di memorizzazione

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Idee di lezione sul metodo scientifico: tecniche di memorizzazione
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Seconda lezione sul metodo scientifico: sperimentare le tecniche di memorizzazione e valutarne l'efficacia nel modo più oggettivo possibile

La seconda lezione sul metodo scientifico punta ad aiutare gli alunni a sperimentare delle tecniche di memorizzazione e valutarne l'efficacia.

TEMA SPECIFICO

Valutare l’efficacia di un metodo di memorizzazione di una poesia.

TEMA GENERALE

Come funzionano i trials clinici.

PROCEDURA

Viene ipotizzato che sentire ripetere molte volte una poesia, precedentemente registrata, faciliti la sua memorizzazione. Occorre verificare se l’ipotesi sia fondata o no, procedendo mediante un test.

Si sceglie una breve poesia (per esempio, un sonetto), che non sia già nota ai ragazzi, e uno studente o studentessa che la legga a voce alta e si effettuerà quindi la registrazione (si può usare uno smartphone o altro dispositivo). Mediante estrazione a sorte, la classe viene divisa in due gruppi. Il primo gruppo sarà quello oggetto di studio, l’altro sarà il gruppo di controllo.

Il gruppo oggetto di studio viene sottoposto al “trattamento” mediante ripetizione della registrazione della poesia per un certo periodo prestabilito (dai 15 ai 30 minuti). L’ascolto può essere collettivo oppure individuale (mediante auricolari e il proprio smartphone: in tal caso la registrazione può essere condivisa mediante un social).

Ai membri del gruppo di controllo verrà invece detto di cercare di memorizzare la poesia, dello stesso tempo, con una qualsiasi tecnica a loro scelta, purché non sia quella di ascoltarla recitare. Scaduto il tempo si devono valutare i risultati. Alla presenza dell’intera classe ogni studente di ciascun gruppo deve cercare di recitare a memoria la poesia e gli verrà assegnato un voto dall’1 al 10 (per rendere la valutazione più oggettiva si possono contare gli errori e, partendo da 10, si può togliere un punto per ogni errore).

TIRIAMO LE SOMME

Alla fine del test, si fa la somma dei voti dei membri di ciascun gruppo. Se il gruppo che ha ascoltato la ripetizione della poesia avrà ottenuto un punteggio maggiore, ci sono ragioni per ritenere che la tecnica funzioni (naturalmente non si avrà la certezza). Se avrà ottenuto un punteggio inferiore o uguale, la tecnica evidentemente non offre alcun vantaggio rispetto alle tecniche di memorizzazione tradizionali.

Le spiegazioni integrative da parte del docente, al termine dell’esperienza, sono molto importanti. Va sicuramente discusso il metodo di attribuzione dei voti. Si può scegliere una valutazione collegiale da parte della classe oppure individuale da parte di ogni studente con conseguente calcolo della media (l’operazione naturalmente dilata parecchio i tempi). È bene inoltre sottolineare che la valutazione può essere influenzata dalle convinzioni pregresse di ciascuno. Se qualcuno è convinto a priori della validità del metodo in esame sarà portato, anche involontariamente, ad attribuire un punteggio maggiore agli studenti che hanno subito quel metodo (o viceversa).

Da queste considerazioni, il docente può facilmente introdurre il concetto di test in cieco semplice e in doppio cieco, per eliminare il ruolo delle aspettative da parte dello sperimentatore.

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