L’intelligenza artificiale applicata alla scuola ti sembra utopia? E invece è sempre più diffusa, anche in Italia. Ci sono diverse sperimentazioni, e pare che aiuti anche a creare meno disparità nello studio.
Se sei insegnante, ti starai chiedendo quanto questo possa influire sui compiti a casa, ma anche sul supporto a chi ha bisogni educativi speciali, per esempio. Continua a leggere: negli Usa hanno preparato una guida all’AI in ambito scolastico!
Edutopia è una fondazione statunitense attiva nel campo dell’educazione, convinta da trent’anni che la tecnologia possa migliorare l’apprendimento scolastico, se usata correttamente. E così, mentre tutti si interrogano su pro e contro dell’intelligenza artificiale, la fondazione ha creato una vera e propria guida per spiegare a insegnanti e alunni come sfruttare al meglio l’AI senza abusarne.
Il loro approccio è sintetizzato in uno schema che indica tre posizioni: semaforo rosso, semaforo giallo e semaforo verde. L’uso del semaforo è piuttosto intuitivo, e permette anche a ragazze e ragazzi di capire in autonomia quando l’AI è utile e quando invece va evitata.
Secondo i parametri di Edutopia, il semaforo rosso indica che per quella attività non si può utilizzare il supporto dell’AI. Ma quali sono queste attività? Per esempio, non è consentito usare intelligenza artificiale per i compiti in classe, le verifiche o le interrogazioni che hanno lo scopo di valutare direttamente le conoscenze e le abilità di ciascun alunno. Insomma, se c’è un tema su Eugenio Montale da scrivere in classe, l’intelligenza artificiale non può aiutare!
Questo limite potrebbe essere ampliato per alcuni compiti a casa che hanno l’obiettivo di valutare il rendimento o le conoscenze. Ma perché il limite venga rispettato, è necessario aprire un dialogo con la propria classe a far capire il senso della valutazione, e perché non bisogna “barare”! Come si dice spesso, nell’educazione – a casa come a scuola – è più facile far rispettare le regole se ci sono anche delle concessioni. Per questo esistono anche dei semafori giallo e verde per l’intelligenza artificiale.
La luce gialla indica che usare l’AI non è del tutto vietato, ma meglio chiedere prima all’insegnante, che mantiene un compito di supervisione. Questa via di mezzo si può utilizzare per progetti a lungo termine che richiedono ricerche approfondite, per le attività di gruppo dove ogni contributo singolo determina un voto collettivo o ancora in alcune condizioni in cui lo studio potrebbe trarre vantaggio dall’uso dell’AI. Alcuni strumenti utili consigliati da Edutopia sono per esempio magicschool.ai, Diffit e Perplexity, tecnologie che usate correttamente possono permettere di esplorare e ampliare i punti di vista.
Inoltre, chiedere di usare l’AI apre un dialogo tra alunni e insegnanti: questo è un elemento molto positivo della fase di apprendimento, che non si basa soltanto sulle nozioni accademiche.
Quando la luce è verde, infine, via libera all’uso dell’AI. Anzi, gli studenti sono incoraggiati a usarla come supporto. Per esempio in caso di produzione di testi che richiedono creatività, oppure quando è richiesta l’analisi di una grande mole di dati, o ancora nella progettazione e nel disegno. È importante comunque, anche in questo caso, discutere i limiti dell’AI e deciderne fin da subito il suo utilizzo a supporto delle attività.
In un mondo sempre più tecnologico, è importante capire quali supporti possono essere d’aiuto per la didattica e per creare una scuola più inclusiva. L’intelligenza artificiale, se usata nel modo giusto, può rappresentare una vera e propria svolta nell’apprendimento.