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Insegnare la grammatica alla generazione Alpha: sfide e suggerimenti

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Insegnare la grammatica alla generazione Alpha: sfide e suggerimenti
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Insegnare la grammatica alla generazione Alpha può rappresentare una sfida: ecco alcuni suggerimenti per portare in classe un metodo di apprendimento divertente.

La generazione Alpha – come si chiamano coloro che sono nati dal 2010 in poi – è la prima a non aver conosciuto il mondo analogico. La loro esistenza è completamente digitale e chi insegna lo sa bene. Bambine e bambini della primaria arrivano proprio da questa generazione, e i docenti si trovano a far fronte a nuove sfide. Insegnare la grammatica alla generazione Alpha significa mettere continuamente in discussione i propri metodi e rinnovarsi, ma le soluzioni non mancano.

Ogni alunno/a è a sé

Il primo punto da tenere a mente quando si deve insegnare la grammatica alla generazione Alpha è che oggi, tanto quanto prima (se non di più, per certi versi), ogni bambino/a ha un vissuto diverso. Bisogna tenere conto del punto di partenza di ogni alunno/a, della sua famiglia e quindi della sua conoscenza, più o meno vasta, della lingua italiana, delle sue regole e del suo vocabolario. Lo spiega bene Maria Antonietta Ferraloro, cultrice di Letteratura Italiana ma anche docente per gli insegnanti, che accompagna proprio nella complessa sfida di aggiornarsi continuamente seguendo i cambiamenti generazionali.

Ferraloro punta l’attenzione proprio sulle sfide della generazione Alpha, che passa – dalla nascita – molte ore di fronte a uno schermo, sempre meno tempo all’aria aperta e con compagni/e, sempre meno tempo di fronte a un libro. Ma non tutto è “perduto”: se da una parte la digitalizzazione estrema svantaggia l’approfondimento e la memorizzazione, dall’altra rende questi bambini e bambine capaci di fare più cose al tempo stesso, aumentandone anche la velocità di pensiero.

L’importanza della lettura

Nei suoi corsi per insegnanti, Ferraloro continua a insistere sull’importanza della lettura, in particolare quella a voce alta. Un bambino o una bambina che sia cresciuto esposto quotidianamente alla lettura prima dei 5-6 anni – per esempio, grazie alle letture a voce alta della sera fatte dai genitori – arriverà alla scuola primaria con un vocabolario che potrebbe arrivare a quasi 300.000 parole. Al contrario, invece, chi non è stato sottoposto a lettura ad alta voce, potrebbe partire con uno svantaggio importante, avendo collezionato a malapena qualche migliaio di parole.

Gli e le insegnanti devono tenere conto di questo divario – che non è solo socio-economico – quando affrontano la grammatica in classe, proponendo fin da subito la lettura a voce alta come un ottimo modo per riportare equilibrio e aiutare chi parte in svantaggio.

Insegnare la grammatica con la ludodidattica

Un altro strumento fondamentale che i docenti hanno a disposizione per insegnare la grammatica alla generazione Alpha è quello della ludodidattica, ovvero della didattica coniugata al gioco.

Come spiega Ferraloro con la sua attività di divulgazione e insegnamento, la ludodidattica è stata proposta per la prima volta dal pediatra e psicoanalista Donald Winnicot, sostenendo che il gioco è un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino. Secondo lui, infatti, giocare permette di sperimentare, esplorare e agire, rappresenta uno spazio di apprendimento irrinunciabile e consente di entrare in contatto col proprio sé, esplorando così i legami relazionali e affettivi.

La ludodidattica ha un ruolo chiave anche in Italia. Basti pensare al lavoro di Gianni Rodari, che nel 1973 ha pubblicato la Grammatica della fantasia, per cui un insegnante deve ricorrere a strategie ludiche per stimolare l’immaginazione e la fantasia di alunne e alunni.

I giochi da proporre per imparare la grammatica possono essere tantissimi, ma senza approfondire ed entrare nel dettaglio si possono elencare piccole attività divertenti fa fare in classe, come:

  • Gareggiare per trovare le parole più strane
  • Provare a intuire il significato di un vocabolo sconosciuto partendo dal contesto in cui è inserito
  • Creare famiglie di parole
  • Giocare con gli alterati
  • Giocare con immagini, suoni e prosodia

Per riassumere, insegnare la grammatica alla generazione Alpha rappresenta sicuramente una sfida, soprattutto per il grande impatto che hanno gli schermi sui bambini e le bambine di oggi. I docenti devono tenere conto del gap presente tra i propri alunni, partendo dalla condizione familiare di partenza e dalla diversa esposizione alla lettura che ognuno di loro ha sperimentato durante i primi anni di vita. Uno dei modi migliori per non far scontare questo gap e tentare di colmarlo è sicuramente la lettura a voce alta, da fare in classe e da assegnare come compito a casa, ma come sottolinea Ferraloro anche la ludodidattica rappresenta uno strumento alla portata di tutti che permette di ampliare il vocabolario della propria classe giocando e mettendo il divertimento al centro dell’apprendimento.