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Come fare un giornalino di classe, prima parte

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Come fare un giornalino di classe, prima parte
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Guida pratica per dare vita a una rivista con i ragazzi. Ecco come gestire l’avvio.

a cura di Massimiliano Carbonaro

Il giornalino di classe, o di scuola, può sembrare complesso da organizzare. Abbiamo pensato quindi a una serie di articoli che possa guidarvi nella realizzazione di questo ambizioso progetto. Apriamo la nostra guida su come fare un giornalino di classe con le base: come gestirne l’avvio.

Avviare un giornalino di classe

Per partire con la nuova rivista serve per prima cosa una campagna di condivisione presso i ragazzi. Sia che ci si rivolga a una singola classe, sia che invece si vogliano coinvolgere gli allievi di un istituto, è necessario far conoscere l’iniziativa nei dettagli.

Non si tratta di un passo promozionale superfluo, perché per prima cosa bisogna fugare il dubbio che i partecipanti si trovino davanti a un’attività che si traduce semplicemente in ulteriori compiti. Volantini in bacheca, una circolare letta nelle classi, l’insegnante che parla agli allievi: tutto serve per far conoscere il giornalino nel migliore dei modi.

Stimolare l’autonomia degli studenti e farsi da parte

In questa fase uno degli aspetti che conviene sempre sottolineare è che verrà lasciata libertà di espressione alle ragazze e ai ragazzi che autonomamente possono affrontare i temi che stanno loro più a cuore. È bene anche chiarire da subito il ruolo dei docenti più di coordinamento e supporto che decisionale: gli alunni devono percepire il giornalino come “una cosa loro”.  Nella realizzazione, invece, l’aspetto difficoltoso è spesso la capacità di fare un passo indietro da parte degli insegnanti.

Il giornalino di classe funziona bene con un gruppo eterogeneo

È determinante riuscire a coinvolgere un numero ampio di alunni e alunne al di là dei loro risultati scolastici. Questo spesso lo si ottiene sottolineando come la gamma di possibilità espressive non sia limitata soltanto all’articolo scritto, ma che sia necessario realizzare foto (nei casi di un giornalino online anche piccoli video), disegni, vignette satiriche e giochi. Oppure dedicarsi alla grafica.

Attenzione ai rischi della rivista scolastica

Tutto bello ma non bisogna nascondere il fatto che realizzare una rivista rappresenta un’ulteriore fatica per i ragazzi e che, a volte, può generare problemi. Come sa bene Bruno Deplano, docente in un liceo sardo e responsabile del giornalino Non solo Atzeni di Capoterra (Cagliari), che per un articolo sulle difficoltà della scuola in Italia ha dovuto affrontare lunghe discussioni con la direzione scolastica sull’opportunità oppure no di pubblicarlo. Senza contare che è fondamentale per i docenti che partecipano all’attività prestare molta attenzione al fatto che gli articoli pubblicati non siano passibili di denuncia per diffamazione.

Il giornalino di classe come stimolo al lavoro di squadra

Realizzare un giornalino scolastico è, però, una di quelle iniziative in grado di smuovere nel profondo l’interesse dei ragazzi e ha nascosti nel suo dna molti pregi. “Fare” il giornalino spinge gli allievi a sviluppare nuove competenze: per esempio, si imparano a usare programmi di impaginazione grafica o di gestione e impaginazione online. Inoltre, consente di trasmettere il valore del lavoro di squadra e di operare per ruoli.

Uno dei grandi segreti del giornalino è poi la possibilità per i ragazzi e le ragazze di esprimersi in modi diversi dal solito e spesso creativi. Senza che i partecipanti all’esperienza se ne accorgano, questi sviluppano capacità di osservazione anche critica di quanto li circonda. Il giornalino permette inoltre di avviare nuovi percorsi didattici multidisciplinari in grado di rispecchiare gli interessi degli allievi, spinge i ragazzi a guardare al mondo della comunicazione con più consapevolezza e criticità, insegna a porre domande. Soprattutto, partecipare alla redazione è anche un’esperienza divertente e rappresenta una forma diversa di aggregazione.

La sede del giornalino

Nella fase preliminare del giornalino sono tanti gli aspetti che vanno affrontati e tutti hanno la loro importanza. A cominciare dalla scelta della sede dove incontrarsi e fare le riunioni di redazione. Non sempre è possibile averla, soprattutto se l’iniziativa riguarda un intero istituto e non una singola classe. Ma le soluzioni possono essere molteplici. Diversi istituti mettono a disposizione la propria sala computer, in altri casi si lavora molto relazionandosi attraverso chat e trovandosi in una classe libera.

Le riunioni di redazione

L’aspetto dell’incontro non va sottovalutato: la riunione di redazione, oltre che per risolvere i vari problemi pratici, scegliere temi e articoli da affrontare, costituisce per i ragazzi un momento di ritrovo importante in cui si riconoscono come gruppo. Già dalla prima riunione di redazione, poi, ci sono alcuni nodi da sciogliere che possono richiedere anche diversi appuntamenti.

Il titolo del giornalino

Dargli un nome garantisce alla rivista una sua identità e spesso indirizza i ragazzi nella scelta degli articoli e degli argomenti da trattare. La decisione del titolo della testata dovrebbe essere il più possibile affidata ai ragazzi che hanno deciso di partecipare a questa avventura. I docenti dovrebbero essere più di indirizzo e di stimolo cercando di circoscrivere, durante gli interminabili brainstorming, gli inevitabili voli e distrazioni.

Una volta che il nome è stato deciso, generalmente i ragazzi amano molto scegliere anche il logo del giornalino. Non dovrebbe essere una sorpresa, ma per la Generazione Z l’aspetto visivo è fondamentale. Per il giornale L’Occhiolino dell’I.C. di Sestu (Cagliari), che coinvolge ragazzi della quinta elementare e delle medie, in principio venne usato un logo disegnato a mano da un ragazzo della scuola primaria. Successivamente quel logo è stato sostituito da un altro sempre realizzato da un allievo, questa volta della scuola secondaria. E il simbolo è piaciuto talmente tanto da diventare quello dell’istituto.

Per tradurre in formato vettoriale per il web i lavori a mano dei ragazzi ci sono diversi programmi anche gratuiti utilizzabili su Windows o Mac: a cominciare da Inkscape o anche LibreCad, perfetto per il disegno tecnico, o infine, per realizzare loghi online, si può anche adoperare Canva, un’applicazione che mette a disposizione una serie di template quasi tutti gratuiti che possono essere elaborati per definire marchi e loghi.

Giornalino di carta o digitale?

Il lavoro non è ancora finito: prima di diventare realmente operativi c’è da decidere se il giornalino deve essere pubblicato su supporto cartaceo o digitale o se si vogliano seguire entrambe le strade. Per esempio, L’Occhiolino è partito su carta per diventare dopo circa un anno esclusivamente digitale. Il Non solo Atzeni, invece, ha continuato a mantenere forte la sua matrice cartacea aggiungendo in seguito anche la parte online, così da poter pubblicare tutti gli articoli realizzati che non trovavano spazio su carta.

Realizzare un giornalino online è ormai piuttosto facile perché ci sono diverse piattaforme gratuite che possono supportare la gestione e la pubblicazione sul web degli articoli. È necessario registrare il dominio – è sufficiente su Aruba – e sfruttare, per esempio, WordPress nella forma gratuita. In fondo, nella sua versione più complessa è adoperato da importanti quotidiani nazionali e internazionali, ma il suo uso è facile e molto intuitivo.

Inoltre, consente di impostare il caricamento e la pubblicazione degli articoli su due livelli. In questo modo i ragazzi mettono sul sistema i loro lavori, ma poi c’è la verifica di un supervisore che ha le credenziali di amministratore e che “passa” il pezzo e ne verifica la correttezza e il rispetto delle principali norme giornalistiche prima di pubblicare.

Per l’impaginazione del giornalino cartaceo è necessario utilizzare qualche programma di publishing. Alcuni sono disponibili gratis o a poco costo, a cominciare da Microsoft Word che comunque mette a disposizione centinaia di font, permette di incollare foto, usare colonne e integrare con grafici e tabelle. Un altro programma di facile utilizzo è Scribus, un open source gratuito che presenta numerosi template già predisposti. Ancora più facile è Lucidpress che mette a disposizione oltre 250 modelli di pubblicazione ed è intuitivo nell’utilizzo con il meccanismo di drag&drop.

A questo punto non resta che decidere di che cosa parlerà il giornalino di classe. I progetti più riusciti hanno una linea editoriale ben definita, una serie di temi forti che non vengono mai abbandonati e anzi di volta in volta approfonditi, argomenti che procedono di pari passo con gli interessi dai ragazzi.

Come fare un giornalino continua, leggi anche:

  1. I ruoli dei giornalisti in erba. Chi farà il direttore? Chi saranno i lettori? Come si scrive un articolo o un’intervista. Come si fanno titoli che catturano l’attenzione del lettore.
  2. Come si raccolgono le notizie, la verifica delle fonti, attenzione alle fake news, i social network.
  3. La scelta delle immagini e grafiche semplici (bullet point, numeri, dati). I video. La revisione finale del giornale: chi si offre come correttore di bozze?
  4. Le piattaforme di divulgazione. Come creare un pdf con il giornalino da stampare (e magari farsi pagare alla festa di fine anno) e come fare un piccolo blog online (WordPress).