Mens sana in corpore sano dicevano i latini, ripetendo una sentenza di Giovenale. E il bando 2024 del Festival nazionale dell'Innovazione Scolastica, pubblicato da poco, va proprio in questa direzione. Il tema proposto per questa quarta edizione è infatti muovere il corpo e la mente: sport, creatività e socialità. Naturalmente non si tratta di un bando rivolto solo agli insegnanti di educazione motoria. Il Festival intende valorizzare tutte quelle esperienze didattiche che, incrociando diverse discipline, aiutano i bambini e i ragazzi a crescere con un buon equilibrio psico-fisico. Quei progetti, insomma, che mirano a sviluppare tutte le dimensioni umane. Accanto allo sport, ecco allora la creatività: teatro, musica, arti figurative, cinema, danza e così via. Con un'attenzione particolare alla dimensione sociale, ovvero all'educazione alla condivisione e alla responsabilità.
Ripensare la scuola. È questa l'esigenza da cui è nata l'idea del Festival, proprio a ridosso della pandemia che ha scosso un'intera generazione di ragazzi già fragili. I promotori si sono trovati a interrogarsi sul compito formativo ed educativo che la scuola è chiamata ad assumere. E anche sulla validità di un sistema di apprendimento tradizionale rimasto pressoché invariato per decenni: lezioni frontali, compiti a casa, verifiche e voti. Un disagio condiviso da tanti docenti che da tempo hanno cominciato a ripensare alcune dinamiche scolastiche date per scontate. Un fermento che il Festival prova a intercettare e porre in rilievo, offrendo un'occasione di confronto non tra proposte di riforme calate dall'alto, bensì tra esperienze di rinnovamento che nascono dal basso, testimonianze di chi sta già provando nuove strade e sta mettendo in atto tentativi di rinnovamento della scuola.
La manifestazione si rivolge a docenti e dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia, statali, paritarie e professionali. Le candidature al Festival 2024 vanno presentate entro il 13 maggio compilando e inviando la scheda che si trova al seguente link.
La candidatura deve essere corredata da una relazione scritta e da un video della durata di circa 5 minuti. Il regolamento e altre informazioni utili si trovano sul sito del festival (festivalinnovazionescolastica.it).
Nella fase preparatoria vengono proposti dei workshop formativi inerenti al tema assegnato. Il comitato scientifico del festival selezionerà 22 scuole in base a criteri quali l'aderenza al tema, la chiarezza comunicativa, la qualità del video, la collegialità del progetto, la co-progettazione con soggetti pubblici e privati del territorio, le ricadute sui beneficari, il carattere innovativo dell'esperienza e la sua replicabilità. Altre otto scuole, le cui esperienze didattiche sono ritenute significative, saranno invitate direttamente dal comitato scientifico. I rappresentanti delle trenta scuole verranno ospitati a Valdobbiadene (Treviso) tra le colline riconosciute Patrimonio UNESCO dell’umanità nel corso dell’evento finale che si svolgerà dal 6 all'8 settembre 2024. In quei giorni saranno presentate tutte le scuole selezionate e gli interventi saranno trasmessi in diretta streaming sul sito del festival.
Quest'anno il Festival ha avuto come filo conduttore “La scena dell’insegnare, l’ambiente dell’apprendere”. “Le oltre cento candidature che ci sono arrivate- spiega Alberto Raffaelli, presidente del festival - testimoniano come nella scuola italiana vi sia grande fermento creativo e profonda attenzione alle necessità dei ragazzi. I progetti e le esperienze didattiche selezionate rappresentano il meglio dell’innovazione scolastica, distribuita lungo tutto lo stivale. Una dimostrazione evidente che per fare la buona scuola non contano le coordinate geografiche, bensì la passione di docenti e dirigenti”.
Tra i premiati, l'istituto comprensivo Conegliano un con un progetto pluriennale che ha portato a una completa trasformazione del cortile della scuola, realizzando murales, installando panchine e fioriere, orti didattici e un'aula all'aperto. Oppure l'istituto comprensivo Legnano Parabiago, che alla scuola dell'infanzia ha ideato un'innovativo ambiente per i più piccoli: una tenda buia dove i bimbi possono sperimentare con oggetti luminosi o semplicemente rilassarsi. E alla secondaria di primo grado ha invece predisposto un orto meccanico mobile programmato con Arduino. O ancora l'istituto comprensivo Martin Luther King di Caltanissetta che ha presentato un'audioguida della città realizzata da studenti diversamente abili. O infine l'istituto comprensivo di Guidonia, che ha avuto l'idea di riutilizzare i banchi doppi che erano stato scartati durante l'epidemia di Covid per installazioni didattiche effimere nel giardino della scuola.