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Un’indagine giornalistica svela come siamo vittime delle fake news

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Un’indagine giornalistica svela come siamo vittime delle fake news
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Un'indagine della BBC svela come veniamo influenzati dagli algoritmi e soprattutto come si possono inserire le fake news all'interno del flusso di informazioni.

Imparare a difendersi dalle fake news non è semplice, soprattutto quando si è molto giovani o, al contrario, anziani. Ma anche in età da lavoro, con alle spalle studi e preparazione, i social network in particolare possono nascondere delle vere e proprie insidie. Una giornalista della BBC ha fatto un esperimento durato oltre un anno: vediamo cos’ha scoperto.

L’algoritmo ti dice quello che vuoi sentire

Marianna Spring è una reporter di 27 anni. Vive a Londra e si occupa di disinformazione e social media per la BBC. Ha avuto un’idea: creare cinque profili molto diversi da loro e seguire ogni account da un telefono diverso. O meglio: ha dato vita a cinque persone e per ognuna di esse ha poi creato gli account social (Instagram, Facebook, TikTok, Twitter…) e ha chiamato la sua indagine Undercover voters, Elettori sotto copertura. Poi ha iniziato a comportarsi realmente come si sarebbero comportate queste persone in base alle loro caratteristiche (età, etnia, residenza, orientamento sessuale, identità di genere…), mettendo like a contenuti in linea col personaggio che stava creando (ma senza interazioni con le persone, messaggi, commenti, ecc). Quello che ha scoperto è una conferma: gli algoritmi dei social media rafforzano le tue idee di base.

Cosa ha scoperto Spring

In sostanza, le è bastato mettere qualche like in linea con i gusti dei suoi personaggi inventati per vedersi proporre un sacco di contenuti politici che corrispondevano un po’ all’idea che si ha di certe persone. Per esempio alla persona di destra venivano proposti contenuti sull’immigrazione, anche se lei non li aveva cercati. In questo contesto, distinguere le fake news può diventare difficile anche per chi è interessato a certi temi. Per i ragazzi e le ragazze può esserlo ancora di più, perché non sono attivi in politica e non conosco alcune tematiche.

Come riconoscere le fake news?

Il lavoro di Spring si è spinto oltre al “test” dei cinque finti possibili elettori. La giornalista ha analizzato l’attività di un giornale inglese, molto ben fatto graficamente, dall’aspetto insospettabile, che pure pubblica spesso notizie complottistiche riguardo a certi argomenti. Da quest’altra indagine è venuto fuori un podcast che analizza la disinformazione (arrivando negli Stati Uniti), e per questo la reporter risulta essere il bersaglio principale degli hater della BBC.

Per distinguere le fake news è importante informarsi al di fuori dei social network. È anche utile insegnare a ragazzi e ragazze a riconoscere una fonte, a interpretare una notizia e a leggere più versioni dello stesso fatto. Districarsi in contenuti mordi e fuggi è complicato, soprattutto se è l’algoritmo a tempestarti sempre con gli stessi contenuti. Ma è importante imparare a riconoscere la verità!