Cosa dicono, sulla scuola, i programmi delle coalizioni dei partiti che si presentano alle elezioni del 25 settembre? È la domanda che in molti mi fanno essendo un maestro e un giornalista. Abbiamo analizzato le proposte. Ecco per voi la fotografia.
L’attenzione per la scuola è al penultimo capitolo (14esimo). Nove punti stringati. Il messaggio chiaro che esce prendendo in mano il programma è uno: meritocrazia. Tradotto: voti, valutazione degli studenti.
D’altro canto il voto numerico rispuntò proprio con il Centro Destra al Governo. Grande attenzione anche alle scuole professionali. Un pregio del programma: è l’unico, quello della Lega, a parlare di “pedagogia”. Un difetto: la Lega, mette un “fermo” alle iniziative dei docenti (sui progetti educativi) che dovranno avere “l’esplicito e libero assenso dei genitori o di chi ne fa le veci”.
Leggi qui il programma di Fratelli d'Italia
Leggi qui il programma della Lega
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Letta e gli altri hanno scritto 37 pagine di programma e la scuola arriva alla 22esima e trova spazio in tre pagine. Il punto forte è l’introduzione dell’obbligo scolastico dai tre anni e i nidi gratis per i nuclei familiari a basso Isee. Si parla di più docenti di ruolo di sostegno (senza specificare, tuttavia, la questione della specializzazione). Fratoianni, invece, cita (unico a farlo) l’ “Educazione sessuale e affettiva dall’ultimo anno della scuola primaria, poi con cadenza biennale dal primo anno della scuola secondaria inferiore”.
Un pregio: l’idea dell’ attività motoria come un farmaco, “prescrivibile dal medico di base e detraibile dalla dichiarazione dei redditi”. Un difetto: annunciare l’adeguamento degli stipendi dei docenti, parole già sentite mai realizzate.
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Il programma di Calenda e Renzi è di 68 pagine. All’ottavo capitolo (su venti) c’è la scuola cui son dedicate tre pagine. Si parla di “valorizzazione delle professionalità e creazione della carriera del docente”: un punto che fa molto discutere. Si punta anche a costruire una mappa delle aree di crisi sulla base dei tassi di abbandono scolastico, dei risultati dell’Invalsi e di riconoscere un incentivo economico a docenti appositamente formati che rimangano, per almeno un ciclo di istruzione, in una scuola ad alta concentrazione di studenti a rischio abbandono”.
Un pregio: è l’unico tra i programmi che parla di educazione civica. Un difetto: nelle tre pagine c’è anche la promessa di riqualificare tutti gli edifici scolastici in dieci anni; decisamente impossibile.
Leggi qui il programma di Azione Italia Viva
Un programma a punti di tredici pagine con la scuola alla decima cui son dedicati sei punti netti. Si fa presto a riassumere: adeguamento degli stipendi degli insegnanti ai livelli europei; più psicologi e pedagogisti; aumento dei fondi per università e ricerca a favore di studenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo e infine favorire l’accesso aperto ai risultati delle ricerche e riduzione del numero chiuso per l’accesso all’università.
Un pregio: si parla di introduzione di una "scuola dei mestieri" per valorizzare e recuperare la tradizione dell’artigianato italiano. Un difetto: programma troppo corto.
Leggi qui il programma del Movimento 5 Stelle
Quindici pagine con dodici punti e dieci proposte per ogni capitolo. La scuola è al quinto. La squadra di Luigi de Magistris punta sull’eliminazione delle classi pollaio (non oltre 20). Bocciato il Governo Draghi con la cancellazione della riforma Bianchi del reclutamento del personale docente. Bocciato anche Renzi con l’abolizione della riforma della “Buona scuola”.
Unione popolare introduce anche: mezzi pubblici, cinema e teatro gratis fino a 18 anni. Il partito dell’ex sindaco di Napoli è l’unico a parlare di “Fine dell’alternanza scuola-lavoro”. Un pregio: è l’unica forza a parlare di “rimodulazione dei contenuti e dei programmi”. Un difetto: anche qui c’è un piano straordinario e immediato di messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici, poco realizzabile.
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