Nel 1948, quando la Costituzione fu promulgata, i sindaci la esposero per un intero anno nella sala del Consiglio comunale. Nel 2008, in occasione del sessantesimo anniversario, il maestro Mario Lodi propose di affiggerla in tutte le scuole della Repubblica. L’appello del papà di Cipì resta valido ancora oggi. Anzi. Proprio ora che la Costituzione è il primo dei tre nuclei tematici principali dell’Educazione Civica, in ogni aula dovremmo almeno avere una copia della “mamma” di tutte le leggi italiane. I primi dodici articoli, i principi fondanti del nostro Stato, dovrebbero trovare posto tra i cartelloni delle tabelline e le regole grammaticali. Se per imparare a far di conto abbiamo bisogno di sapere quanto fa sette per sette, per diventare buoni cittadini non possiamo non conoscere l’articolo 3 o l’11.
Studiarla però non è abbastanza. La Costituzione va praticata, sperimentata sulla propria pelle come accadeva a Barbiana dove il priore don Lorenzo Milani non solo aveva appeso gli articoli nella scuola-canonica ma li traduceva in atti concreti. Come quella volta che il “ponte di Lucianino” fu fatto costruire dal Comune di Vicchio dopo una protesta dei ragazzi di Barbiana che chiedevano di rimuovere ogni ostacolo affinché il loro compagno potesse arrivare alla canonica anche d’inverno senza rischiare di finire nel ruscello. Agli insegnanti, dunque, spetta il compito di trovare il modo o i diversi modi per far vivere ai propri alunni la Carta madre della nostra convivenza civile.
Un passaggio fondamentale per ciascun docente è conoscere ciò che si porta in classe. Non diamolo per scontato: la Costituzione va letta e riletta cogliendo le parole chiave e i valori che porta con sé.
Altro passaggio: individuare testi o siti che aiutino a tradurre la Carta ai più piccoli. Si può partire con “Costituzione. La legge degli italiani riscritta per i bambini, per i giovani... per tutti” (ed. Casa delle Arti e del Gioco) a cura di Mario Lodi. Oppure con i libri dell'ex magistrato Gherardo Colombo: “Anche per giocare servono le regole. Come diventare cittadini” (ed. Chiarelettere) e “Sei Stato tu? La Costituzione spiegata ai ragazzi” scritto insieme ad Anna Sarfatti e pubblicato da Salani. Dell'ex maestra Sarfatti segnaliamo “La Costituzione raccontata ai bambini” (ed. Mondadori). E anche “La casa di nonna Italia” di Paola Valente (ed. Raffaello) o “Lorenzo e la Costituzione” di Daniela Longo e Rachele Lo Piano (ed. Nomos).
GLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE DA SPIEGARE IN CLASSE
L’insegnamento delle regole che stanno alla base della nostra convivenza non ha età: può essere svolto dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado. Ciò che conta è trovare il linguaggio giusto per ogni bambino e una modalità per far toccare loro con mano le Leggi evitando ogni tipo di astrazione. Ecco, allora, in nostro viaggio nella Costituzione in quindici tappe: i primi 12 articoli (più altri tre) che riteniamo particolarmente importanti e vicini al mondo della scuola.
- Articolo 1 Le parole chiave di questo articolo sono due: democrazia e Repubblica. Una volta spiegata l’etimologia di democrazia (dal greco dèmos che vuol dire popolo e kratos che vuol dire governo) e quella di Repubblica (che invece deriva dal latino res publica ovvero cosa pubblica) bisogna chiedersi: come si esercita la democrazia? Possiamo sperimentarla attraverso la votazione del “sindaco” o del “rappresentante” della classe organizzando una vera e propria campagna elettorale con relative votazioni.
- Articolo 2 Diritti e Doveri. Sono due facce della stessa medaglia ma va spiegata bene ai bambini la differenza tra gli uni e gli altri. È possibile farlo a partire dalla loro esperienza e chiedendo a ciascun alunno di compilare una lista dei diritti e doveri in famiglia, con gli amici e a scuola. Oppure di elencare i diritti che si vorrebbero veder meglio rispettati e i doveri che si fa fatica a mettere in pratica.
- Articolo 3 È il primo articolo dove si usa il termine “cittadino”. La parola chiave stavolta è: uguaglianza. Le diversità che ci sono tra le persone non devono essere motivo di discriminazione. È possibile dialogare con i bambini su ciò che ci rende diversi (il sesso, la lingua, la religione, le idee). Oppure ragionare con loro su come ciascuno di noi può rimuovere un ostacolo che limita la libertà e l'uguaglianza dei cittadini: che cosa faresti per la disoccupazione? E per la povertà? E per l’analfabetismo?
- Articolo 4 Questo articolo ci offre più occasioni di riflessione e di lavoro. Eccone due. La prima: lo sfruttamento dei bambini lavoratori. Si può raccontare la storia di Iqbal Masih leggendo il libro ispirato alla sua vita (“Storia di Iqbal”, di Francesco D'Adamo, ed. EL) o guardando il film a lui dedicato (“Iqbal, bambini senza paura” diretto da Michel Fuzellier e Babak Payami). Oppure invitare un missionario a raccontare cosa accade nei Paesi più poveri o ancora andare in un negozio equo solidale per comprendere il valore del lavoro nel Sud del mondo. La seconda occasione di riflessione è sul rapporto tra donne e lavoro. Si può “intervistare” una nonna per capire com’è cambiato il rapporto delle donne con il mondo dell’occupazione.
- Articolo 5 Potrebbe sembrare tra i più difficili da spiegare ma non è così. Il tema principale sono le autonomie locali. Per capire cos’è il “decentramento amministrativo” portiamo i nostri alunni in Comune a vedere cosa fanno gli uffici e ad incontrare il sindaco e la giunta comunale. In questo modo toccheranno con mano l’organizzazione dello Stato a partire dalla propria realtà.
- Articolo 6 Le lingue! Ecco di cosa parla questo articolo. È molto divertente conoscerlo. Possiamo innanzitutto provare a scrivere dei biglietti per i nostri compagni in ladino o in albanese (usando Google traduttore). Può essere curioso entrare in contatto con la scuola di Greci-Katundi, l'unico paese di lingua Arbereshe (italo-albanese) in tutta la Campania o con quella di Piana degli Albanesi, il centro albanese più importante in Sicilia, o con quella di Bova Marina, nell'area grecanica della Calabria, per scoprire i loro libri, il loro alfabeto.
- Articolo 7 In questo articolo si parla per la prima volta dei rapporti tra Stato e Chiesa. Per capire meglio il concetto di Stati indipendenti e sovrani si può andare alla scoperta della Città del Vaticano, conoscere tutto sulle famose guardie svizzere, sul simbolo dello Stato più piccolo al mondo, sulla TV, la radio e il giornale dello Stato del Papa.
- Articolo 8 Questo articolo ci permette uno scambio interculturale importante. Si può partire dal chiedere ai bambini presenti in classe quale sia la loro religione e costruire un cartellone che mostri nel mondo le religioni più diffuse. Altra attività può essere quella di appendere in classe un calendario che indichi le festività principali di ogni religione: scopriremo cerimonie curiose e interessanti.
- Articolo 9 Ci permette di scoprire la ricchezza del patrimonio storico e artistico dell’Italia. Per capirlo, possiamo andare alla ricerca dei monumenti più famosi del nostro Paese e disegnarli su una grande mappa realizzata in classe. Oppure partire dalla nostra realtà, uscire dalla scuola per una passeggiata nella nostra città fotografando i beni storico-artistici che ci circondano. Inoltre è possibile, come classe, iscriversi a qualche associazione che si occupa di salvaguardare il paesaggio.
- Articolo 10 Libertà e diritti per tutti. È la chiave di lettura di questo articolo. Ci sono organizzazioni che hanno lo scopo di portare aiuto a quelle popolazioni che non vedono garantiti i diritti essenziali: si può andare alla scoperta dei loro simboli e disegnarli. Per chi ha la possibilità di farlo, è significativo ospitare in classe un rifugiato, un richiedente asilo o un immigrato e intervistarlo insieme ai bambini.
- Articolo 11 Pace. È la parola forse più conosciuta dai nostri ragazzi. Ma cosa significa? Pace non è solo vivere senza guerre, significa anche avere cibo, acqua, istruzione e tutto ciò che serve per portare avanti una vita dignitosa. Due proposte. La prima: fare una mappa delle guerre in corso. La seconda: disegnare un manifesto con uno slogan a favore della pace.
- Articolo 12 La bandiera italiana è un simbolo che fa parte della nostra vita. Può essere interessante andare in giro per il paese o la città a scoprire dove si trova la bandiera: davanti al Comune, al commissariato di polizia o alla stazione dei carabinieri, alla scuola, nell’ufficio del preside e così via.
- Articolo 21 È un messaggio che ogni bambino e ragazzo deve far suo. È possibile comprendere l’articolo realizzando un giornale della classe o della scuola oppure scrivendo una lettera al sindaco o al preside per esprimere il proprio parere sulla mensa scolastica, sulla ricreazione o su altre questioni che riguardano gli interessi degli alunni.
- Articolo 27 Può sembrare un articolo che non debba riguardare i bambini ma è importante far capire loro che il carcere non è punitivo ma rieducativo. Insomma, bisogna imparare dagli errori. Una delle attività proposte è quella di scrivere lettere ai detenuti di un carcere creando una corrispondenza tra gli uni e gli altri.
- Articolo 34 Qui si parla di scuola e si ricorda che è aperta a tutti. Può essere interessante per capire l’importanza dell’istruzione organizzare un incontro con un missionario che ci può raccontare la scuola in altre parti del mondo. Bellissimo il film-documentario del 2013 Vado a scuola, diretto Pascal Plisson.
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