Ed eccoci arrivati al mese di giugno, dopo piogge torrenziali e temperature decisamente inferiori alle medie stagionali. In queste ultime settimane ho pensato spesso a quali consigli di letture proporre per l'estate a colleghi, genitori e non solo. Ho passato in rassegna le letture degli ultimi mesi e mi sono resa conto che le mie scelte sono andate in direzioni ben precise: romanzi la cui trama si snoda tra sentimenti e ricordi, diari di viaggio, saggi su alimentazione e crescita personale.
Io leggo un po' ovunque e in qualsiasi momento disponibile della giornata. In auto (quando non guido), sorseggiando il caffè (perché mi sveglio all'alba), a tavola (se pranzo da sola). Ci sono quindi libri che leggo con cadenza più irregolare, solitamente saggi, e libri che leggo tutti d'un fiato, se la trama mi convince e lo stile mi ammalia.
Ecco quindi i libri che ho scelto di condividere con voi per l'estate che arriva. Lancio poche parole per ciascuno di essi, descrivendo le tracce che hanno lasciato in me, affinché possa nascere in voi il desiderio di scoprirli durante questa stagione meravigliosa.
di Olafur Olafsson, Einaudi editore stile libero.
Un viaggio che ha il sapore dolceamaro dei ricordi, una trama e una storia d'amore che si costruiscono attraverso la memoria del protagonista, un percorso di rinascita interiore e di realizzazione, perché non è mai troppo tardi per provare a recuperare le occasioni perdute.
Una citazione tratta dal libro: "Fa sera presto. Sotto stelle lucenti, lampioni accesi. Questo è il suo primo haiku che ho tradotto. Mi ricordo che l'ha composto in luglio. Ricordo anche che Miko ha aperto la porta mentre lo stavo pescando dal vaso. È stato come se lei, rientrando, portasse con sé il lucore di cui parlavano quei versi".
Io l'ho letto perché... È un incontro perfetto tra i meravigliosi paesaggi scandinavi, che amo, e la magia del Giappone. Solletica il desiderio di programmare un nuovo viaggio.
di Stefano Rossi, Feltrinelli Editore.
Un saggio che consiglio ai genitori di figli adolescenti e preadolescenti per trovare gli strumenti per accogliere e accettare il desiderio di distacco (e di scontro) dei ragazzi e delle ragazze come qualcosa di necessario e inevitabile.
Una citazione tratta dal libro: "Devi imparare a volerti bene e trattarti con rispetto. Devi trasformare la voce crudele del tuo bullo interiore, che ti dice che non vali nulla, che sei brutta e che nessuno ti vorrà mai bene, nella voce di un buon amico interiore che sa incoraggiarti quando sei giù di morale, aiutandoti a ricordare e difendere la bellezza dei tuoi colori".
Io l'ho letto perché... Mi ci trovo nel mezzo e ho bisogno di strumenti per gestire il cambiamento di mio figlio undicenne, pensando soprattutto ai mesi estivi, quando la convivenza sarà maggiore e, forse, più complessa.
di Peter Wohlleben, Garzanti.
Un saggio da leggere in famiglia per conoscere il bosco e tutte le sue meraviglie. Da come distinguere le impronte degli animali e le specie di alberi, a dove ripararsi in caso di maltempo. Un manuale perfetto, scritto da un grande esperto, per diventare esploratori della natura nel pieno rispetto dell'ambiente in cui andiamo ad immergerci. Perché entrare in un bosco è una vera e propria immersione in un mondo meraviglioso.
Una citazione tratta dal libro: "Quando il vento soffia tra le foglie e i rami, le fronde frusciano e i tronchi gemono mentre si incurvano: ogni altra fonte acustica viene coperta esi ha la più bella sinfonia notturna che una foresta potrà mai offrire. In queste condizioni sentirete esattamente ciò che hanno sentito migliaia di generazioni prima di noi, la musica di sottofondo di innumerevoli falò attorno ai quali sedevano i nostri antenati dell'età della pietra. In momenti del genere mi capita sempre di sentirmi libero e come fuori dal tempo".
Io l'ho letto perché... Camminare o correre nel bosco è la mia forma meditativa per eccellenza. Non è solo un un modo per allenarmi, è soprattutto un modo per entrare in contatto con la parte più profonda di me, grazie al respiro, alla voce e all'anima della natura. D'estate il bosco è un dono straordinario.
di Selene Calloni Williams, ed.Pickwick.
Come ho scritto poco fa, la mia forma di meditazione preferita è il camminare da sola nel bosco e, in generale, in mezzo alla natura. In questa fase della mia vita, fatta di nuove consapevolezze e costruzione di nuovi obiettivi, sto cercando di entrare in contatto con la parte più autentica di me, per essere presente a me stessa e percepire la volontà del mio essere più profondo. Ho incontrato questo libro durante un seminario di crescita personale. L' autrice illustra i principi dello stile di vita Wabi Sabi, fondamentale nella cultura giapponese.
Una filosofia di vita che insegna ad accettare le imperfezioni e le fragilità come parti integranti dell'esistenza, imparando l'arte di lasciarsi andare al naturale fluire delle cose e rinforzare la propria capacità di resilienza. Ma insegna anche ad individuare obiettivi importanti mediante la ridefinizione di aspetti della vita quali l'imperfezione, l'incompiutezza e la fragilità, che possono essere trasformati in elementi positivi della nostra realtà.
Una citazione del libro: "Appropriarci di questo stile di vita appare ormai come una necessità nella nostra cultura così segnata dalla paura, dall'individualismo, dal bisogno di controllo, dalla mancanza di fiducia e dalla frustrazione. Wabi Sabi è la forza della calma, è l'essere in sintonia con le armonie universali ed è resilienza, in quanto capacità di essere fragili e imperfetti".
Io l'ho letto perché... In questa nuova fase di costruzione personale sento il bisogno di accogliere le mie imperfezioni, forse per la prima volta nella vita. Mi piace pensare al tempo dell' estate come ad un'opportunità per riflettere, rielaborare, porre le basi per quel nuovo inizio che, soprattutto per noi insegnanti, coincide con il mese di settembre.
di Jessie Inchauspè, ed. Vallardi.
Sono fermamente convinta che il rispetto verso se stessi equivalga anche al rispetto per il proprio corpo e per tutto ciò che lo riguarda, in primis attività fisica, riposo, alimentazione. Sono argomenti che approfondisco ormai da anni, applicando su di me teorie che ritengo valide. Prima di tutto quelle incentrate sulla stretta relazione tra alimentazione e prevenzione delle malattie. Attraverso la lettura di questo libro ho approfondito un argomento che finora non avevo considerato: i picchi di glucosio e i loro effetti dannosi sul corpo.
L'autrice, biochimica, esperta degli effetti dell'alimentazione sulla salute, spiega come un livello di glucosio irregolare contribuisca all'insorgere di patologie croniche come Alzheimer, depressione, cancro, malattie cardiache e molto altro. Facendo riferimento alle ultime scoperte in campo scientifico, insegna inoltre come appiattire la curva glicemica con alcuni semplici accorgimenti che si possono inserire nella routine quotidiana.
Una citazione del libro: "Siamo passeggeri ignari nel nostro corpo, ma ne siamo allo stesso tempo i piloti. Se non ne conosciamo il funzionamento, è come se volassimo alla cieca(...). Tra tutte le leve dell'abitacolo il glucosio è quella con l'effetto maggiore. È la più facile da comprendere, influenza immediatamente il modo in cui ci sentiamo e, una volta che l'abbiamo sotto controllo, innesca un effetto domino positivo".
Io l'ho letto perché... Amo rispettare il mio corpo, che è l'unico che possiedo, l'unico con cui posso compiere il viaggio della vita. Voglio cercare di compierlo nel migliore dei modi e insegnare ai miei figli a fare lo stesso.
di Paolo Rumiz, ed. Feltrinelli.
Avevo letto questo libro quand'era appena uscito, nel 2016. Da grande ammiratrice di Rumiz, avevo seguito la nascita e lo sviluppo di questo progetto. Il 13 giugno 2015, l'autore concluse, con l’arrivo a Brindisi, un viaggio di riscoperta del tracciato dell’antica via Appia, “a 2327 anni esatti dall’inizio dei lavori di costruzione, dopo 612 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi” . Attraverso fonti bibliografiche e cartografiche, Rumiz ha portato a compimento una grandiosa impresa di recupero e tracciamento di quella che lui definisce la madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza.
Quest'anno ho parlato di questo libro ai miei alunni di classe Quinta. Dal momento che abbiamo studiato e individuato sulla carta geografica le antiche vie romane, tra cui appunto l'Appia, mi sembrava cosa buona parlare loro di un'impresa entusiasmante, della passione e della motivazione che hanno spinto un uomo a compiere un viaggio di scoperta attraverso la ricostruzione di antiche fonti. Non si tratta di un romanzo per ragazzi e ragazze, ma magari, a qualcuno di loro, più avanti, verrà voglia di leggerlo, oppure ne parleranno con genitori, nonni, zii fornendo loro nuovi spunti di lettura. Sempre per l'amato principio del "sasso lanciato nello stagno...".
Una citazione del libro: "La battaglia per questa strada è solo un capitolo della guerra infinita tra sedentari e nomadi, e non è difficile indovinare a quale delle due tribù noi si appartenga. Sarà possibile vincerla soltanto se i secondi, per dirla con Orazio Flacco, batteranno la terra con piede libero, forte e con gioia. Così la nostra fatica non sarà stata inutile".
Io l'ho letto perché... Di Paolo Rumiz non mi perdo nulla. E poi perché l'estate è il momento migliore per progettare nuovi cammini, non solo fisici, ma anche di conoscenza interiore. Non so se percorrerò mai tutto il tracciato della via Appia, certamente andrò a cercarne le tracce, come ho già fatto per altre vie antiche. Mio figlio più grande ha mosso i primissimi passi proprio lungo un tratto dell'antica via Claudia Augusta e mi piace pensare che sia stato un importante momento di connessione con la storia che è sotto ai nostri piedi e attorno a noi.