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Come si nutre il desiderio di sapere?

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Come si nutre il desiderio di sapere?

Insegnanti e genitori dovrebbero puntare a stimolare la motivazione e la curiosità che sono il punto di partenza per la ricerca di conoscenza. E tenere in conto l’importanza delle emozioni.

Il desiderio di sapere è quel sentimento che i bambini manifestano quando ci tormentano di domande e richieste. Ma questa curiosità come si nutre? Con informazioni, conoscenza, competenze... ma soprattutto la ricerca scientifica ha dimostrato che ad alimentare il sapere è il desiderio stesso.

CHE COS'È LA CURIOSITÀ?

La parola viene dal latino curiositas che deriva da cura ed è il sentimento che ci permette di esplorare il mondo: in particolare, si tratta di una spinta psichica verso la conoscenza.

Nell’ambito della ricerca psicoeducativa lo psicologo e filosofo inglese Daniel Ellis Berlyne (1924-1976) ha studiato la curiosità ed è stato il primo a dividerla tra percettiva ed epistemica. La prima è quella che ci viene quando vediamo qualcosa di mai visto e moriamo dalla voglia di sapere che cos’è. La seconda, invece, è uno stato di motivazione che attiva la volontà verso la ricerca della conoscenza e in questa trova sollievo. Ma che cos’è lo stato di motivazione che attiva questa ricerca?

Partiamo dalla parola ‘motivazione’, etimologicamente è un lessico che indica che c’è un motivo che determina un’azione.

QUAL È IL MOTIVO CHE SPINGE AD APPRENDERE?

Un altro fattore da tenere in conto è che la curiosità non può essere slegata dalle emozioni. Per questo, la presentazione di nuove attività e nuovi giochi deve essere sempre entusiasmante e divertente per il bambino.

Oggi sappiamo che la combinazione tra apprendimento, emozioni e curiosità nel flow dell’intelligere è continua e determina sincronicamente la maturazione dei processi individuali. In tal senso vanno fatte due considerazioni: una di tipo propositivo, e cioè quella di sviluppare un atteggiamento educativo concentrato non soltanto nell’incrementare le possibilità del sapere, ma anche di mantenere vivo il desiderio di scoprire altro, di andare avanti. L’altra considerazione è di fare attenzione quando noi adulti, genitori o insegnanti, interagiamo con i bambini e di tenere presente sempre che la motivazione è legata alle emozioni.

Per questo non bisogna mai svilire un alunno in difficoltà.

SENTIRSI IMPOTENTI FRENA LA VOLONTÀ DI SAPERE

L’esempio più critico è quello dell’impotenza appresa: se un bambino che sta cercando di imparare qualcosa recepisce di non essere capace e l’adulto che gli sta vicino rinforza questa sensazione, la percezione del piccolo si trasforma in una verità che dissolve la sua curiosità epistemica. La sua voglia di conoscenza viene così frenata.

Dunque la volontà di sapere va nutrita perché, oltre a sostenere il progredire delle conoscenze, protegge il flusso motivazionale necessario alla costruzione della propria percezione di auto competenza e quindi influisce anche sull’autostima

Collaborazione ai testi di Annamaria Porru

Focus Scuola è il mensile per gli insegnanti del Gruppo Mondadori, un magazine rivolto a tutti i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, per aiutarli ad affrontare le nuove sfide dell’insegnamento nell’era digitale. La rivista propone approfondimenti sugli ultimi studi scientifici e pedagogici, ma anche idee di buone pratiche sperimentate in Italia e nel resto del mondo dai singoli insegnanti e fornisce spunti su didattiche innovative e sull’uso della tecnologia in classe

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