Giugno è sempre il “Pride Month”, il mese in cui la comunità LGBTQ+ e alleati, in memoria delle rivolte di Stanewall del 1969, rivendicano i propri diritti civili riempiendo le strade delle più grandi città del mondo di parate e feste. Giugno non è un mese sottoposto alla programmazione didattica, ma i temi dell’affettività e della sessualità sono onnipresenti nella curiosa esplorazione del mondo degli adolescenti, e l’ambiente scuola non ne è avulso.
Trattare il tema dell’identità sessuale e di genere attraverso il cinema potrebbe rivelarsi una scelta delicata e allo stesso tempo vincente, perché il cinema è strumento di creazione artistica, ma soprattutto di rappresentazione. Questo punto è fondamentale, perché quello che viene rappresentato nel cinema, come nella letteratura o nella pubblicità, fortifica la consapevolezza della propria esistenza e la sua percezione, nello spettatore, viene normalizzata. Per questo motivo, ancor prima che organizzare lezioni sul tema (compito di professionisti del settore attraverso progetti educativi paralleli) compito del docente dovrebbe essere quello di porre attenzione alle rappresentazioni e al linguaggio che vengono proposti in classe, in modo da favorire un ambiente neutro e privo di pregiudizio.
Per questo ogni volta che noi di Ennesimo Academy scegliamo le visioni per le scuole, stiamo molto attenti al messaggio che volenti o nolenti veicoliamo con le immagini, e negli anni abbiamo messo a fuoco qualche regolina di selezione.
I consigli per scegliere un film sensibile ad una rappresentazione inclusiva
- Evitare gli stereotipi, se non si ha il tempo di insegnare a riconoscerli. I personaggi troppo caricaturali con atteggiamenti artificiosi istintivamente portano lo spettatore ad associare “diverso” con “ridicolo”. Meglio preferire rappresentazioni complesse e soggette ad evoluzione.
- Evitare personaggi token. Il tokenismo è la pratica con cui nel cinema (e non solo…) vengono inseriti personaggi appartenenti a gruppi minoritari, ma in maniera superficiale, giusto per porre una spunta alla voce “inclusività”. Questa pratica non aiuta, anzi, peggiora la percezione, rafforzando per confronto le doti dei personaggi trattati con profondità. Lo sanno bene i creatori della serie satirica South Park, che hanno voluto chiamare l’unico personaggio non bianco della serie proprio Token.
- Non solo dramma. Spesso il film proposto se si parla di questioni di genere, ha come fulcro le difficoltà di accettazione del protagonista una volta compresa la propria identità. Questo è un aspetto importante da non celare, vista e considerata la reticenza sociale, ma se di questo tema viene proposto solo il dramma, la reazione in classe potrà essere solo pietismo. Dunque è bene ricordarsi di proporre anche titoli dove personaggi appartenenti a minoranze abbiano un ruolo attivo e importante nelle vicende, non solo di esplorazione introspettiva.
- 2 titoli che consigliamo fortemente: Tomboy di Céline Sciamma (2011), film delicatissimo che vede Laure sfruttare l’occasione d’oro di un trasloco famigliare, per presentarsi ai nuovi amici con la sua vera identità: Michael. This is us di Dan Fogelman (2016-2022), serie televisiva che vede l’avvicendarsi eterogeneo di un gruppo di persone sul quale trovate un intero capito a cura di Giovanna Gallo con preziosi consigli di utilizzo didattico, nel libro Cinema di Classe. Per una pedagogia dell’audiovisivo di Ennesimo Film Festival.